Batterika 5° edizione

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Roma, 30 novembre 2014, S.G.M.  center

Spazio concerti ore 15:45, Lorenzo Tucci e Luca Mannutza Lunar duo

Dapprima si impianta il groove, stabilendo un contatto reciproco, guardandosi. Poi ci si afferra, si decide il passo da tenere saldamente insieme, lo si consolida per diverse battute, perché l’ improvvisazione libera ha bisogno di una struttura di base  che permetta voli, salti, coreografie aeree di tutti i tipi, anche da cardiopalma. E poi si parte con tutta la musica possibile quando la creatività ha la certezza di esprimersi in maniera totale . Questo è il Jazz vero, tanto serio da poter essere divertente, e questo accade quando Lorenzo Tucci e Luca Mannutza Lunar duo salgono sul palco.
Quaranta minuti di improvvisazione, di vera e propria “composizione estemporanea” in cui i brani, anche se noti come “Tea for two” (in 5/4 ! ) o “Naima” sono il trampolino di lancio per evoluzioni musicali raffinatissime. E così, di volta in volta la batteria di Tucci svela le inesauribili possibilità espressive dei temi melodico – armonici di Mannutza, ridisegnandone continuamente  il timing e rendendoli cangianti . Mannutza traduce in note ed armonie i disegni melodico ritmici (si, avete letto bene, anche melodici) di Tucci,  donando loro la voce, decrittandoli, palesandoli. Il loro viaggio diventa il tuo, che sei lì ad ascoltare. Quando i musicisti sono così, il termine è semplice, bravi, si manifesta chiarissimamente e senza bisogno di lezioni accademiche  che il suono ed il ritmo sono due facce della stessa medaglia, e che sono profondamente, reciprocamente legati e permeati di una vitalità assolutamente biunivoca.

Questo è stato solo uno dei concerti di Batterika: il programma (con la direzione artistica di Lucrezio De Seta) ha visto sul palco Roberto Gatto, Gregory Hutchinson, Michele Salgarello, Walter Sacripanti, Emiliano Cantiano, Stefano Marazzi, oltre che Lorenzo Tucci, evento qui sopra descritto. Ma  questa “kermesse- giardino incantato” per batteristi  e semplici appassionati è stata anche seminari in cui si sono analizzati i  vari aspetti di questo meraviglioso strumento che è così difficile suonare bene e così facile, purtroppo,  suonare male; spazi espositivi ed un palco demo che ha dato la possibilità di testare tutte le novità e i marchi del settore; uno spazio Jam, in cui le scuole di musica hanno presentato il loro lavoro, i loro preziosi laboratori, importanti perché oramai queste scuole sono la fucina principale che vede nascere molti talenti musicali del futuro. E ancora, presentazioni di progetti benefici come l’ audiolibro Isola dei Girasoli del  batterista napoletano Leonardo De Lorenzo, volto a creare uno spazio polifunzionale per bambini disabili in una terra, quella detta “dei fuochi” , deprivata anche dell’ elementare diritto alla salute.

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Si sono visti bambini minuscoli battere allo sfinimento sui rullanti; ogni tipo di pelle, o bacchetta, o accessorio esposti; appassionati di ogni genere di musica per ogni genere di batteria. Decibel quasi insostenibili per chi batterista non è:  ma alla fine, chi vi scrive era andata lì non per scrivere un articolo, ma per dare un’ occhiata e curiosare nel poco tempo (purtroppo)a disposizione,  dato l’amore dichiarato verso questo strumento che nel Jazz ha raggiunto livelli musicali veramente incredibili . Però  non  scrivere nulla sarebbe stato davvero un peccato, pur non avendo potuto assistere ai numerosissimi eventi in programma dalla mattina fino alla sera inoltrata.
Non si finisce mai di imparare: a Batterika si entra mossi da curiosità e si esce… contaminati. Positivamente contaminati: sconsigliato curarsi, consigliatissimo perseverare, per la prossima dose, l’ anno prossimo.

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