A Vignola il 2 febbraio un tributo allo stile manouche

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Enrico Zanella 01_2015

Vignola è terra di jazz: oramai da anni vi si svolge un importante festival e non mancano occasioni, durante l’anno, di ascoltare importanti musicisti. E’ questo il caso dell’evento in programma  il prossimo lunedì 2 febbraio: alle 21 presso il Teatro Ermanno Fabbri (via Minghelli, 11) si esibirà il quartetto guidato dal chitarrista-compositore Enrico Zanella e completato da Giovanni Po chitarra ritmica, Matteo Zucconi contrabbasso, Simone Valla sax, clarinetto . In programma un’ampia pagina dedicata al jazz più legato alle tradizioni gispy, con molti brani originali e altrettanti standard mirabilmente rivisitati.

Enrico Zanella è un musicista completo e ben preparato: ha studiato chitarra cominciando dal repertorio classico e si è perfezionato negli altri generi a Los Angeles (con Jeff Richman e Frank Gambale) e a Siviglia. L’insegnamento (di chitarra e musica d’insieme) è parte integrante delle sue attività (non ultimo il corso di gipsy-jazz presso il Conservatorio Vecchi-Tonelli a Carpi), così come la composizione. Ha al suo attivo diverse incisioni discografiche e lavora con l’EZ Quartet dal 2009; nell’ambito della produzione discografica, da segnalare l’album del  2010 “Django 100 Italia” (TRJ records) – special guest Franco Cerri – dedicato al grande Django in occasione del centenario.

La serata sarà impreziosita dalla presenza, in veste di ospite d’onore, di  Angelo Debarre che regalerà al pubblico alcune preziose e personalissime interpretazioni delle sonorità manouche.

Proveniente da una famiglia di zingari dell’etnia Manouche, Angelo a otto anni imbraccia la chitarra e si dedica da giovanissimo al repertorio di Django Reinhardt. Attivo – con il suo primo quartetto – sin dal 1984, oggi Debarre è in Europa la firma più autorevole delle sei corde del gispsy jazz. Le sue origini zingare e la scelta di musicisti della sua stessa provenienza attribuiscono una carnalità e un’originalità sbalorditive alle sue interpretazioni. Anche la conoscenza di tutto il repertorio popolare dei nomadi dell’Est Europa regala una speciale magia al tocco virtuoso di questo magnifico interprete. Già oltre la decina le sue registrazioni discografiche (con Club Records e Le Chant du Monde).

All’atteso concerto modenese sono molte le “chicche” che Debarre propone in “solo”, per chiudere assieme ad Enrico Zanella con alcuni classici.

Nel pomeriggio del lunedì, dalle 15 alle 17,  nello stesso teatro, Debarre propone a studenti e chitarristi di ogni estrazione una interessante Masterclass di chitarra manouche: un’occasione davvero rarissima per approfondire una tecnica speciale con uno dei suoi maggiori esponenti in Europa.

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