Al KaamosJazz il mainstream fa la voce grossa

Saariselkä

Saariselkä

Parlare del “KaamosJazz”, cui abbiamo avuto la fortuna di assistere nello scorso mese di novembre, è impresa piuttosto “rischiosa” in quanto si è tentati di intrattenersi troppo sulla descrizione dello straordinario ambiente naturale – siamo nella Lapponia finlandese oltre il Circolo Polare Artico – trascurando, così, il lato meramente musicale ed artistico. Quindi, per non cadere nel tranello, vi diremo soltanto che se avete ancora qualche euro da spendere e tempo a disposizione vale davvero andare fin lassù: gusterete uno spettacolo assolutamente fuori dal normale. Un’enorme distesa di neve, niente città ma piccoli agglomerati urbani, e quindi niente traffico, niente rumori e tanta, tanta pace e tranquillità.

Ciò detto veniamo alla musica. Come accennato, il Festival si è svolto dal 20 al 23 novembre ed ha interessato quattro località: Saariselkä, centro nevralgico delle operazioni, Kakslauttanen, Ivalo, Inari. Già da queste primissime notazioni vi sarete resi conto che si tratta di un festival assolutamente anomalo per cui sono necessarie alcune considerazioni di fondo: in queste località manca una sala da concerto per cui le performances si svolgono in ristoranti dotati di capienti sale; in secondo luogo nelle ultime due settimane di novembre in Lapponia si trasferiscono molti turisti che amano sciare e che, probabilmente , non sono particolarmente attratti dal jazz. Di qui la difficoltà di approntare un cartellone capace di soddisfare i gusti più eterogenei, né troppo moderno (ché manca il pubblico adatto), né troppo legato alla tradizione (ché potrebbe in ogni caso risultare stucchevole) salvaguardando, comunque, una complessiva valenza artistica della manifestazione. E devo dire che il patron del Festival, Aarno Cronvall, ha fatto davvero un ottimo lavoro approntando un programma con alcune punte di eccellenza, globalmente di buon livello che, a giudicare dall’affluenza del pubblico, ha soddisfatto appieno le aspettative degli organizzatori…e quelle dei finlandesi sfegatati amanti del ballo (ho visto con i miei occhi una coppia lanciarsi in un improbabile ballo sulla musica di Eric Satie, arrangiata da Kukko).

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