Classica. Dmitry Shostakovich e il cinema, ovvero la sindrome di Stoccolma

attachment-1

Dmitri Shostakovich (1906-1975) visse una duplice, lacerante condizione: da un lato godere di importanti cariche ufficiali nell’Unione Sovietica, dall’altro subire umilianti censure.

La sua travagliata vicenda personale è quella di un artista che vive sotto un regime nel quale si integra, per costrizione o per scelta, sforzandosi di giustificarlo in una sorta di “sindrome di Stoccolma” traslata anche sul piano artistico.

E’ un tema emblematico della nostra epoca che ha conosciuto, e purtroppo ancora conosce, i regimi più feroci e assurdi.

Il cinema si è occupato sovente di tale argomento, dallo storico Mephisto del 1981 di István Szábo con un grande Klaus Maria Brandauer, fino al più recente e didascalico A torto o a ragione, dello stesso autore, dedicato alla vicenda di Wilhelm Furtwangler. Anche a Shostakovich fu dedicato nel 1988 un bellissimo film, Testimony, di Tony Palmer, con un immenso Ben Kingsley ad impersonare il compositore.

Per quanto riguarda l’Italia voglio qui ricordare il saggio di Fiamma Nicolodi “Musica e Musicisti nel ventennio fascista” (ed. Discanto) nel quale l’autrice, nipote di Alfredo Casella e sorella dell’attrice Daria Nicolodi, ricostruisce anche attraverso numerose lettere i rapporti – quasi sempre di acquiescenza – dei musicisti verso il regime di Mussolini. Dal libro, bellissimo, si evince che i compositori italiani lungo il ventennio furono tutti più o meno fascisti, o per convinzione o perché “tengo famiglia”.

Nella vita del compositore sovietico segnò uno spartiacque un famoso articolo apparso nel 1936 sulla Pravda intitolato “Caos anziché musica”, forse redatto dallo stesso Stalin; ivi la sua opera “Lady Macbeth del distretto di Mcensk”, lodata da compositori come Prokofiev e Britten, veniva definita caos sinistroide sull’onda della crociata contro la musica formalista e antipopolare inaugurata dal nuovo ministro della cultura, il micidiale Zdanov, che aveva sposato tra l’altro la figlia di Stalin in nozze morganatiche.

(altro…)