Mario Corvini: un’orchestra di nuovi talenti per rinverdire i fasti delle big-band

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Mario Corvini nasce a Milano nel 1967 in una famiglia dove la musica, il jazz, sono di casa. Il padre è infatti Alberto Corvini, grande jazzista argentino, per molti anni prima tromba dell’orchestra della RAI, molto amico di Lalo Schifrin, Gato Barbieri, Astor Piazzolla; Corvini faceva parte di quella schiera di musicisti argentini che sono andati in giro per il mondo, stabilendosi chi negli States chi in Italia. Sotto la guida del padre Mario comincia a studiare il trombone all’età di undici anni . Comincia presto a suonare nei locali di Roma: Music Inn, Alexanderplatz, Saint Louis, Billie Holiday, Folk Studio, Caffè Latino, Classico, Palladium, Fonklea, Blue Lab, Alpheus, Mississippi, etc. Da qualche anno si sta dedicando con sincera passione ad un progetto molto ambizioso. Ed è proprio da questo progetto che inizia la nostra chiacchierata.

“Si tratta – afferma Corvini – della New Talent Jazz Orchestra, una band che, come dice lo stesso titolo, è costituita da giovani talenti che ho formato nell’ottobre del 2012. Quasi immediatamente abbiamo iniziato una intensa attività concertistica, dalle ‘guide all’ascolto’ alla Casa del Jazz di Roma alle esibizioni al Teatro di Villa Torlonia…adesso stiamo approdando al Parco della Musica dove il 14 aprile faremo un concerto con Daniele Tittarelli in veste di ospite per una produzione discografica. Si tratta di un progetto molto ambizioso in quanto coniuga vari aspetti musicali, dalla conduction alla creazione di brani originali sia di Tittarelli sia miei (due pezzi) arrangiati da me a da Gianluigi Giannatempo. Il 20 saremo di nuovo alla Casa del Jazz ove per questa serie di incontri organizzata dall’associazione dei musicisti jazz suoneremo con Maurizio Giammarco mentre il 18 maggio ci esibiremo con Cettina Donato. Ecco, con questa orchestra, sto cercando da un lato di porre in rilievo gente che lo merita, dall’altro di poter creare delle occasioni di lavoro in un momento in cui la crisi sta rendendo sempre più difficile trovare sbocchi occupazionali anche per i musicisti”.

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Martedì appuntamento al Teatro-Studio Keiros

Cari Amici,
una buona notizia… almeno per me e spero che lo sia altrettanto per voi. Martedì 14 aprile, vi do appuntamento alle ore 19 al Teatro-Studio Keiros in via Padova, 38 per riprendere le nostre chiacchierate sul jazz. Parleremo di un tema non troppo battuto, vale a dire il ruolo dei chitarristi nella nascita e nello sviluppo del be-bop, con la partecipazione straordinaria di uno dei più grandi chitarristi bop oggi in esercizio non solo sui palcoscenici nazionali.
E’ opinione diffusa che Parker, Gillespie, Monk siano stati i promotori e i protagonisti della nascita e dell’affermazione del be-bop. Ma qual è stato, in tale contesto, il ruolo dei chitarristi? A questa domanda cercheremo di fornire risposte prendendo le mosse dall’opera di Charlie Christian che si affermò come il più grande chitarrista del periodo abbracciando la nascente estetica bop con uno strumento amplificato, antesignano della chitarra elettrica.
Si tratta, quindi, di riprendere un discorso iniziato nel 2006 quando alla Casa del Jazz condussi la prima “Guida all’ascolto” dedicata al rapporto tra jazz e musica classica.

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