B.B. King, la musica non è finita!

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Io amo il blues e questo leone del Blues lo amavo, come musicista, come interprete, e poi anche perché il blues  B.B. King  lo ha fatto conoscere anche ai bianchi. Perché il timbro della sua voce era  inconfondibile, perché il suono della sua chitarra e il suo fraseggiare erano inconfondibili, perché il suo timing era inconfondibile così come lo erano  la sua verve e la sua ironia dissacratoria. Amavo i duetti con le grandi cantanti come Ruth Brown, che erano spettacolo, ma amavo anche il fatto che, pur se spettacolarizzato e non più “etnomusicologico”,  quello era blues vero, che ti trascinava, ti faceva amare quella musica. Che poi il cotone, da ragazzino, B.B. lo aveva raccolto davvero.
Ho visto B.B.King ad Umbria Jazz, nel 2011.
Certo era già anziano e non proprio in perfetta forma fisica. Ma avreste dovuto vederlo con la sua camicia sgargiante, con il suo sguardo vivo, con il suo fisico imponente.  Anzi guardatelo in queste due foto scattate dalla nostra Daniela Crevena proprio quella sera.

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Certo, è arrivato sul palco dopo una lunga introduzione della sua Band, per preservare le sue forze il più possibile. E poi una volta sul palco ha gigioneggiato parecchio, cantato il minimo e anche suonato poco . Ma avreste dovuto ascoltarlo… Quando sul palco c’è un tale gigante  quel poco cantare e suonare è già cento volte di più di moltissimi altri: appena la sua voce è risuonata nell’ Arena Santa Giuliana si è materializzato un mito. E così è accaduto appena un suo solo si è librato nell’ aria: ero lì e lo avevo davanti, era lui, era B.B.King.

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Trio Sigurtà ovvero le affascinanti evoluzioni dell’ equilibrio sonoro

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Il Jazz è multiforme, ed è semplice definire con quasi certezza all’ ascolto solo cosa NON è Jazz. Poi si ascoltano atmosfere, componimenti, suggestioni diversi tra loro, che sono Jazz, perché ti viene di dire “si, lo è”, oppure che sono al confine con il Jazz e se ne nutrono ma anche lo nutrono.

Fulvio Sigurtà ha presentato all’ Auditorium Parco della Musica il suo nuovo cd uscito per Cam Jazz, “The Oldest Living Thing”, in Trio con il chitarrista Federico Casagrande e con il bassista Steve Swallow, che in questo bel concerto live romano è stato sostituito dal giovane londinese Kevin Glasgow. Ciò che ho ascoltato è stata prima di tutto una musica impalpabile e suggestiva, a partire dal timbro incorporeo eppure intenso e vibrante reso dagli intrecci tra chitarra e contrabbasso, sui quali la voce della tromba di Sigurtà si inserisce in modo volutamente discreto e “paritario” rispetto agli arpeggi della chitarra e alle evoluzioni del basso elettrico, anche quando essa è portatrice del tema melodico che caratterizza il brano.

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