“Musica Selecta” (ECM)

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L'ECM pubblica un'antologia di opere del compositore estone Arvo Pärt, nato nel 1935, una vera “rockstar” tra i compositori contemporanei, la cui fama travalica le nazioni e i generi.
Apparentemente nulla di nuovo in un simile progetto ma qui la particolarità, a ben guardare, c'è: curatore dell'ampia antologia, in 2 CD, è infatti Manfred Eicher, carismatico imperatore della mitica etichetta di Monaco; ECM appunto, sta per Edition of Contemporary Music.
Due parole vale la pena spendere su questa etichetta.Senza enfasi, possiamo affermare che ECM è divenuta nel tempo qualcosa di più di una semplice casa discografica. Essa incarna e simboleggia una certa estetica del fare musica, una visione perfezionistica e rarefatta capace ancor oggi, anche se in misura meno incisiva di un tempo, di influenzare i gusti del pubblico e le scelte dei musicisti.
L'ECM negli ultimi anni privilegia fortemente le aure estetizzanti, il grigio (anche senza sfumature), i crepuscoli; da sempre aperta al jazz extra americano ha contribuito a fondare l'idea stessa di jazz “europeo” dando voce ad artisti provenienti da terre molto lontane dall'idioma afroamericano, come la Grecia e la Scandinavia oltre all'Italia e al Giappone. Quando il marchio scomparirà, ci auguriamo il più tardi possibile, non solo la discografia subirà un grave colpo ma sarà anche finita un'epoca. Al futuro, così come all'amore, assicurano, vanno aperte le porte con fiducia.
Sarà. Ma intanto godiamoci questo retrospettivo.
Come è noto ECM negli anni ha legato a doppio filo il proprio nome a grandi personalità: inizialmente, per lo più jazzisti (Keith Jarrett, Pat Metheny, Ralph Towner, Egberto Gismonti, Kenny Wheeler…) quindi, a partire dalla fine degli anni ottanta, ad artisti provenienti dal mondo della musica classica con l'inaugurazione della collana spin-off “ECM New Series”. Ecco allora avvicendarsi esecutori (Gidon Kremer, András Schiff. Hilliard Ensemble) e compositori importanti (oltre allo stesso Pärt, Tigran Mansurian, Helmut Lanchenmann, persino Stockhausen).
Osservando questi nomi si possono scorgere, borgesianamente, i tratti del volto dello stesso Eicher. Per la sua impositiva influenza è stato spesso criticato ma io, al contrario, vedo in questo un segno di forza progettuale e, aggiungo, se i suoi imitatori osassero farsi avanti verrebbero a comporre un piccolo esercito.
Partito sotto il segno di Darmstadt e del post webernismo (una sua composizione orchestrale reca persino l'omaggio a Luigi Nono) Arvo Pärt inaugurò successivamente, allontanandosi da se stesso, una “seconda prattica” da lui stesso definita  “tintinnabulazione”. Semplice, ieratica, articolata su pochi accordi perfetti e realizzata con austerità di mezzi, questa novella espressione musicale si rifà apertamente alla polifonia delle origini di Leoninus e Perotinus con, in più, alcune strizzate d'occhio a quella grande corrente “minimalista” che si aggira da anni per l'Europa .
A tale fede minimalista si convertirono per la verità non pochi altri artisti, alcuni dei quali in tal modo anteponevano all' immediata realizzazione di ideali più puri l'elaborazione di un linguaggio sdoganato e accessibile. Fu vera gloria?
Tornando a Pärt, quella svolta conobbe e conosce tuttora grande successo. Altrettanto non si può dire sia avvenuto nel caso di autori come Boulez e Xenakis… I molti estimatori sono irriducibili nell'entusiasmo e lo collocano ben saldo ai vertici, secondo i detrattori invece egli ha dato diverse opere suggestive nelle quali tuttavia accade troppo poco. Per una valutazione critica obiettiva mi nascondo dietro le parole di La Rochefoucauld: ”Les querelles ne dureraient pas longtemps, si le torte n'était que d'un coté” .
Benché il suo stile ‘mainstream' risulti sempre riconoscibile, le opere non mancano di varietà e la compilazione è azzeccatissima. Non c'è in apparenza vera evoluzione, il compositore attinge da un immaginario definito e immutabile ma non per questo povero di spunti espressivi. Le esecuzioni qui antologizzate sono state effettuate sotto la supervisione dell'autore e c'è anche un pezzo inedito. A questa coalizione di fattori si aggiungano la confezione elegante e la bellezza del suono, elementi tutti che congiurano nel fare di questa proposta un'intelligente strenna natalizia, adatta al colto e all'ínclita.

Libri e , insieme con i fiori per le Signore, sono i più bei regali che un gentiluomo possa fare e adatti a tutte le tasche.

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