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Ryuichi Sakamoto

Ryuichi Sakamoto

Ryuichi Sakamoto è un musicista sicuramente interessante anche se non riesce a conquistarmi del tutto. Comunque, rispondendo ad una mia precisa esigenza di meglio conoscerlo, cerco di andarlo a sentire ogni volta che viene a Roma.
Eccomi quindi il 28 ottobre all’Auditorium Parco della Musica per la serata organizzata da “Romaeuropa Festival” e “Santa Cecilia It’s Wonderful”.
L’occasione è particolare in quanto il pianista e compositore giapponese presenta il suo nuovo progetto “Sakamoto Playing the Piano”: sul palco due pianoforti a coda, uno “normale”, l’altro programmato elettronicamente sicché il musicista dialoga con sé stesso seppure attraverso la mediazione di uno strumento.
Esposto così l’operazione sembra stimolante… ma gli inizi sembrano andare in tutt’altra direzione; Sakamoto presenta un brano lunghissimo, d’impronta minimalista, in cui non accade praticamente alcunché se non lievissime variazioni che si fatica a percepire. La noia è a livelli altissimi tanto che prometto a me stesso di andarmene se continua sulla stessa strada, cosa che segnerebbe una sorta di primato dal momento che tanti anni di attività non ho mai abbandonato un concerto prima della fine se non per motivi contingenti che comunque nulla avevano a che fare con la proposta musicale.
Questa volta però è diverso: un po’ sono forse prevenuto, sicuramente sono molto stanco dopo un’intensa giornata e così non ho tanta voglia di infliggermi inutili punizioni. Per fortuna già a partire dal secondo brano le cose cambiano: Sakamoto comincia a suonare come sa e la sua musica si dipana leggera, diafana, sorretta da una tecnica cristallina e da un suono assolutamente personale.
Il colloquio a duo funziona e gli scambi tra i due strumenti appaiono assolutamente funzionali alle esigenze espressive del musicista che, come lui stesso afferma, vuole esprimere una musica che tenda a raggiungere “quell’atmosfera inafferrabile verso la quale dovrebbero tendere i nostri sforzi migliori, non per affermare il predominio dell’uomo sulla natura, ma per ricordare che dobbiamo vivere con la natura”.
Così, per circa due ore, Sakamoto sciorina i suoi maggiori successi, tra cui lo splendido “Merry Christmas Mr. Lawrence” e alcuni brani tratti dall’ultimo lavoro “Out of noise” uscito a marzo 2009.
Il pubblico risponde calorosamente e Sakamoto evidenzia tutta la sua generosità concedendo ben cinque bis tutti accolti da un’ entusiastica ovazione .

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