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Enrico Rava

Enrico Rava

Oltre 200 musicisti per una cinquantina di concerti ospitati in 7 diverse location: anche quest’anno, nel week end del 20-22 novembre, l’ “European Jazz Expo/27° Jazz in Sardegna” di Cagliari ha proposto una inebriante scorpacciata di musica, e non solo.
La formula, inaugurata cinque anni fa, prevede infatti tutta una serie di interessanti corollari, dal coinvolgimento di un gran numero di addetti ai lavori internazionali (responsabili di festival, etichette discografiche, scuole di musica, agenzie e istituzioni di una dozzina di paesi), presenti anche con spazi espositivi, all’organizzazione di masterclass e seminari. Quest’anno, poi, si è aggiunta anche una lodevolissima iniziativa di carattere enogastronomico, Jazzin’Chefs, che ha raccolto un vero poker d’assi della ristorazione isolana (Rita Denza del Gallura di Olbia, Achille Pinna del Moderno di S. Antioco, Cristiano Andreini dell’omonimo locale di Alghero e Luigi Pomata, animatore di ristoranti a Cagliari e Carloforte, creatore della manifestazione insieme a Massimo Palmas, direttore artistico del festival), raggiungendo un momento d’assoluta eccellenza con il pranzo del 22 novembre, orchestrato a “otto mani”…Ma torniamo alla musica. La proposta di concerti travolgente, con inevitabili sovrapposizioni, non ha ovviamente consentito di seguire tutto. Ma era naturalmente imperdibile l’inaugurazione di venerdì 20 al Palazzo dei Congressi, aperta da un commosso omaggio a Sandro Capriola, per quasi 30 anni tra i protagonisti dell’organizzazione di Jazz in Sardegna, scomparso nell’aprile scorso. A seguire, la consegna del Premio EJE 2009 alla Carriera ad Enrico Rava, autore poi di una prova maiuscola con il New Quintet, replicata alla grande il 22 con l’agguerritissimo Parco della Musica Jazz Lab.
Numerosi gli altri momenti notevoli. Il tributo a Lester Bowie del 21, ideato da Isio Saba per ricordare il grande trombettista dell’Art Ensemble Of Chicago (il gruppo che nel 1980 diede il via alla lunga storia di Jazz In Sardegna), a 10 anni dalla scomparsa, con lo stesso Rava, Antonello Salis, Joe Bowie, Don Moye, Sandro Satta, Gerald Brazel, Riccardo Lay e i Sousaphonix.
Il godibile superfunk di Marcus Miller che ha rivisitato la sua militanza accanto a Miles Davis degli anni ’80. La sfaccettata presenza nordica: il respiro poliritmico e pan-etnico di Marilyn Mazur, le dense e cangianti tessiture orchestrali di Trygve Seim (vedi l’ottimo Sangam su etichetta ECM), il canto dai toni ancestrali di Mari Boine, le suggestioni psichedeliche del chitarrista Eivind Aarset. Quest’ultimo ha preso parte anche al progetto speciale nato dalla collaborazione con il Pomigliano Jazz Festival, About A Silent Way, fermentazione elettronica davvero suggestiva con martux_m (Maurizio Martusciello), Aldo Vigorito, Fabrizio Bosso (ecellente anche il duo del trombettista con Antonello Salis, già elettrizzante nel cd Stunt edito dalla Parco della Musica Records) e Francesco Bearzatti, ben rappresentata anche nel cd omonimo, recentemente pubblicato dalla Itinera.
Ancora spazio per il verbo improvvisativo che si fonde e scambia linfe vitali con musica colta, folklori, canzoni: Uri Caine e Paolo Fresu (che ha anche presentato la sua quasi-autobiografia Musica dentro) con l’Alborada String Quartet, il quartetto guidato dal pianista turco Fahir Atakoglu con Horacio “El Negro” Hernandez alla batteria, i progetti Omparty di Leon Pantarei (anche qui utile documentazione nel cd pubblicato dalla Picanto) e Sardicity con Gavino Murgia, Pietro Iodice, Michel Godard, Fabio Morgera, Luciano Biondini, Massimo Ferra, Menhir e la regia di Rodolfo Roberti, la Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, i piano solos di Livio Minafra e Vijay Iyer (da non mancare, rispettivamente, La fiamma e il cristallo, pubblicato dalla Enja e Historicity su etichetta Act, entrambi distribuiti dalla Egea), i trii di Renaud Garcia-Fons e Marcus Roberts (quest’ultimo protagonista anche di due masterclass).

Menzione particolare per lo straordinario chitarrista brasiliano Yamandou Costa. Chiudiamo con due produzioni della S’ard Music, etichetta curata da Michele Palmas, che è anche il direttore tecnico del festival: Cantendi a deus, che ha anticipato il 19 l’apertura dell’EJE con un concerto presso la Basilica di S. Saturno, e Frattale del Sunflower Quartet… E mi scuso con i tanti musicisti che non sono riuscito a seguire! (Maurizio Favot)

Presente
la Fondazione Siena Jazz

La Fondazione Siena Jazz ha partecipato con un suo stand all’European Jazz Expo di Cagliari. L’European Jazz Expo offre spazio alle migliori realtà jazzistiche del nostro paese e di tutto il mondo. I numerosi stand permettono la visione di libri, dischi e merchandising di tutto quello che ruota attorno al jazz. Non mancano momenti di approfondimento attraverso seminari e convegni a tema, incontri e conferenze stampe con gli addetti ai lavori e con gli artisti. Sono infatti presenti a Cagliari nomi della scena jazz mondiale e talenti emergenti: è quindi un punto di riferimento, un luogo ideale di incontro di tutti coloro che ruotano attorno al mondo del jazz.
La Fondazione Siena Jazz nel suo stand presenterà le sue attività didattiche che l’hanno portata al centro delle attenzioni mondiali: il secondo anno dell’InJaM – International Jazz Master in Tecniche delle Improvvisazioni, la nascente rete con il Berklee Global Jazz Institute insieme al Dipartimento di Jazz del Conservatorio Superiore di Parigi e i prestigiosi “Seminari Estivi di Siena Jazz” che nel 2010 giungeranno alla loro 40ª edizione.
Nello stand è stato altresì possibile per gli addetti ai lavori europei visionare i risultati raggiunti dal Centro nazionale Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, vedere in video i momenti più significativi dei concerti-eventi tenuti dai musicisti dell’InJam e dai docenti dei Corsi Internazionali.

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