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Stage

Il Brötz Festival è stato una lunga giornata di musica, istallazioni e performances, che lo staff del club svedese organizza in luogo davvero incantato. Siamo a Hjartum, una sessantina di chilometri ovest di Gotheborg; seguendo il fiume Älv, si arriva in aperta campagna. E’ questa, forse, la faccia più “swedish” di questo Paese, dove la sera si possono seguire le scie luminose delle barche a vela che risalgono il fiume fino a Nord.

Il Festival è anche, e soprattutto, il modo per celebrare le attività e la presenza di questa associazione che da 25 anni si occupa di divulgare l’Improvvisazione in ogni sua forma: Musica, Pittura, Scultura, Poesia e Danza.

La seconda edizione del giovane Brötz Festival è stata da me vissuta in qualità di staff member (come ultimo atto del mio soggiorno semestrale del progetto Leonardo Working with Music 2013) e come pianista. Il Brötz Festival ha tenuto fede alla sua cifra stilistica proponendo un evento decisamente multidisciplinare con concerti, istallazioni, mostre, laboratori on stage in cui scultori ed artisti si sono dati appuntamento sugli immensi campi di grano e di avena per esporre i propri lavori ed incontrare il numeroso pubblico accorso.

Si è infatti trattato di un festival ”itinerante”, dislocato sul terreno di una tenuta agricola dei primi dell’800. I fienili e le stalle, ormai in disuso, dunque sono diventati le sedi indoor per i concerti, le mostre e le esibizioni degli artisti. I campi di cereali hanno ospitato istallazioni che si spingevano fin dentro la foresta ed esposizioni a cielo aperto. Il tutto scandito da un preciso programma di eventi che permettevano a tutto il pubblico di esplorare liberamente l’area del Festival andando ora ad ascoltare un set nella sala della musica, ora ad ammirare sculture ed oli su tela in un campo di colza. Come ogni mercoledì di rito durante il periodo invernale, il Brötz, anche in questa occasione, ha potuto fare affidamento sulla totale collaborazione di tutto lo staff, costituito in maggior parte dagli stessi artisti. Questo non voglia essere “screditante” per la figura dell’Artista, ma anzi, pone sotto una luce positiva la totale e completa libertà e serenità di considerare un Artista anche colui che magari il giorno prima del festival prepara con martello e chiodi il bancone del Bar. Ecco la Svezia e la sua lezione di vita in campo artistico ed umano…

Il programma è stato ricco di eventi…questi i concerti:

15:00 Blåsopening
15:15 Michelle Collins performance
15:45 Bossa- Bozzolan duo
16:30 presentation av installationer
16:45 Dark Horse pianotrio
17:40 WAG
18:25 Katarina Fleicher, poesi
19:00 A Mulligan attitude
19:50 OBO6 funky jazz
20.40 Tobias Erehed poesi
21:00 GBG saxofonkvartett
21:50 Tobias Erehed poesi
22:20 Sunset District jamrock
…e poi Live Painting:
16:45 Maria Quaford-Brising
17:40 Christina Monti
19:50 Thomas Brolin/Anders Lundmark
21:00 Faye Mohr

Alcune immagini sono anche disponibili su http://www.brotznow.se/#post95 .

Il Brötz Festival è un evento giovane al suo secondo anno di vita, uno special edition della versione invernale, che si distribuisce settimanalmente lungo tutto l’arco dell’anno. Sono stato testimone di questa macchina dello spettacolo sin da quando ho iniziato a vivere a Gotheborg nel 2010, e la mia frequentazione si è fatta più concreta ed assidua durante il periodo da Gennaio 2013 fino al festival per l’appunto.

L’aspetto artistico di questa associazione segue immediatamente quello umano. In maniera particolare il Festival è un momento di incontro e di confronto, non di concorrenza fra gli artisti e neanche di smania di apparire. Ognuno, musicista, pittore, scultore o danzatore che sia, si è posto nei confronti del contesto, in maniera serena e rilassata conscio dei propri strumenti espressivi, frutto di anni di esperienza. E’ questo il caso del grandissimo contrabbassista Peter Jansson che si è esibito con il gruppo “A Malligan attitute”, o di Jonny Wartel ormai storico sassofonista Svedese di area Impro. Potrei citarne ancora decine affermati e giovanissimi che hanno suonato, e cercare di descrivere la sensazione di ricambio generazionale, di “contagio artistico” fra i grandi ed i talenti, di scambio sul palco e davanti ad una birra, ma il modo migliore per capire questo genere di circostanze e di mood è quello di esserci.

Allora si ha poco a che fare con il luogo comune che “qui hanno le risorse”…non se ne esce, i bei Festival, gli eventi di qualità, ben concepiti e organizzati vengono dalle persone stesse che si mettono in gioco al servizio della qualità e dei contenuti. Il miglior modo di capire tutte queste cose è di segnarvi sulla agenda il prossimo appuntamento ad Agosto 2014 e di seguire attraverso il web le attività del Brötz su: http://www.brotznow.se/#home.

www.luigibozzolan.com

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