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Pippo Matino

Pippo Matino

Le potenzialita’ del contrasto sonoro tra basso e voce femminile

Silvia Barba e Pippo Matino collaborano fruttuosamente oramai da due anni esplorando le potenzialita’ sonore del rapporto tra voce femminile e basso elettrico, eseguendo diversi brani in duo ma avvalendosi anche della collaborazione di altri musicisti quando serva un clima musicale piu’ prettamente jazzistico.
All’ Alexanderplatz,  la sera del 20 gennaio scorso, la performance in questo senso e’ stata completa, e quasi due ore di concerto sono piacevolmente trascorse tra brani d’ autore (principalmente eseguiti in duo, come “Anna e Marco” semplice ma efficace rilettura di un famoso brano di Lucio Dalla, o “La musica che gira intorno” di Ivano Fossati, o “My baby shot me down”, un classico della musica leggera degli anni 70), e brani piu’ propriamente jazz inscrivibili nel jazz (un accattivante “Summertime” che tende irresistibilmente al latin fino a sfociare in “Mas que nada, o composizioni dello stesso Matino, che ha una vena creativa oramai nota e che firma arrangiamenti mai banali).

La voce di Silvia Barba ha una sua originalita’, ha un timbro che la tecnica e l’ impostazione non hanno livellato ad un “bello e corretto”  senza carattere, e contrasta piacevolmente, nella sua lineare e cristallina vocalita’, con il vulcanico fraseggio e la ricchezza melodico ritmica dell’ improvvisazione di Matino, che rimane uno dei migliori bassisti attualmente attivi a livello europeo.  Ne risulta un mix piuttosto inusuale, ed in effetti  e’ proprio il timbro contrastante tra i toni gravi del basso e la dolcezza della voce a rendere corposo ed anche abbastanza innovativo l’ effetto che ne deriva, tanto piu’ che le canzoni sono scelte in un repertorio di cantautori piu’ che noto.

Silvia Barba e’ perfettamente a suo agio pero’ anche nei momenti in cui entra in gioco l’ intero quartetto strumentale (Pietro Iodice drums
Peter De Girolamo keyboards): il quale ha regalato musica di livello per  interplay, con momenti bluesy, funky, in cui e’ stato evidente il dialogo preferenziale tra il trombone di Schiano (veramente bravissimo)  e il basso di Matino.  Brevi stop times di suggestiva efficacia, swing inalterato anche nei momenti di alleggerimento sonoro durante i bei soli di De Girolamo alle tastiere, che si e’ intrecciato con grande feeling per tutto il concerto con la variegata e creativa batteria di Iodice, e tanti sono stati gli spunti che  non ci si e’ mai annoiati per la varieta’ stilistica che questi cinque musicisti hanno saputo presentare divertendosi essi stessi per primi.

Negli intensi soli iniziali di diversi brani Matino e’ stato a tratti struggente, e ha dimostrato che il suo basso non si limita solamente ad una funzione ritmica, ma in alcuni momenti e’ addirittura chitarristico per quanto e’ intensa la scelta di accordi e frasi melodiche virtuosistici, certo, ma mai eccessivi e sempre nell’ ottica dell’ espressivita’ piu’ che dell’ esibizione di una indiscussa maestria tecnica.  Si aggiunga a questo una notevolissima versatilita’ che permette a questo strumentista di essere a suo agio e di disegnare creativamente atmosfere di volta in volta psichedeliche, o funky, o latin, o jazz, senza mai perdere la propria spiccata personalita’ musicale.

Bass Voice Project e’ un cd, e Silvia Barba e Pippo Matino saranno nelle prossime settimane in tournee in Francia, dove sono gia’ da tempo molto apprezzati.

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