OMAGGIO AD ENZO RANDISI

Giuseppe Mazzamuto

Giuseppe Mazzamuto

SABATO ALLO SPASIMO PER IL BRASS GROUP

Su Enzo Randisi, così come accade per i grandi della musica, non è mai calato il sipario, anche per questo al grande vibrafonista palermitano è dedicata l’esibizione, a metà tra il teatro e il jazz, del  Mazzamuto’s Quintet Jazz Vibraphone, in programma sabato 26 febbraio alle 21.30 al Blue Brass presso il Ridotto dello Spasimo per la stagione concertistica della Fondazione The Brass Group.

Sul palco per questo “Memorial Randisi”, il vibrafonista  Giuseppe Mazzamuto con Giovanni Conte al piano, Davide Puccio al contrabbasso, Giuseppe Sinforini alla batteria ed Anthony Reina alle percussioni.

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Bosso-Bonaccorso: BoBo duo

Rosario Bonaccorso

Rosario Bonaccorso

CITTASLOW in FESTIVAL

FABRIZIO BOSSO,tromba

ROSARIO BONACCORSO,contrabbasso

Nuovo appuntamento sabato 26 febbraio,per Cittaslow in festival,sempre presso il ristorante Al San Francesco di  Orvieto; la Cittaslow ospite è Castelnuovi Né Monti (Re), chef: Giancarlo Casoni. In programma il Bobo duo,ovvero Fabrizio Bosso alla tromba e Rosario Bonaccorso al contrabbasso,un’anteprima assoluta.

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BEING DUFAY

Potter and Ambrose

Potter and Ambrose

John Potter Tenor – Ambrose Field elettronica

Sabato 26 febbraio, al Teatro studio dell’Auditorium Parco della musica di Roma, evento da non perdere: Guillaume Dufay coniugato al presente. Il grande Maestro medievale, attraverso John Potter, lo storico tenore dell’Hilliard ensemble,  viene sapientemente esaltato con raffinate e avanzate tecniche digitali del pluripremiato musicista elettronico  Ambrose Field ( 3 volte vincitore del prestigioso Ars Electronica  di Linz ) e immerso in un universo  onirico dal filmaker  Michael Linch. A distanza di tempo dal grande successo del Dowland Project con  Barry Guy e John Surnam per la ECM, la passione di Potter sia per la musica antica che per la contemporanea (basti ricordare le incisioni di Perotino e di Arvo Part) rende questo nuovo progetto  affascinante e unico nel suo genere.

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Nico Gori presenta Shadows

Nico Gori

Nico Gori

23 febbraio alle 18.00 al Forum Fnac

Il nome “ Millenovecento ”, il secolo breve, raccoglie in se quello che il gruppo esprime suonando. E’ nel ‘900 che si e’ avuto lo sviluppo del linguaggio jazzistico, dalla tradizione al free, passando dal be-bop alle contaminazioni piu’ recenti. Lo sviluppo della musica “contemporanea” , la “ song “, le sempre piu’ forti influenze etniche e tutto quello che raccontano ed insegnano sul piano spirituale e umano. Le caratteristiche principali di Nico Gori e Millenovecento sono senza dubbio la forza espressiva e l’intensita’ del suono che spingono la musica verso territori sempre nuovi, visti da varie angolature, da diverse altezze, vissuti sul momento, sfruttando la grande intesa che unisce i quattro musicisti nell’ esecuzione di brani originali scritti da Nico Gori e Stefano Onorati.
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Cristina Zavalloni torna negli States

Cristina Zavalloni

Cristina Zavalloni

Una “passeggiata in America”, per citare uno dei suoi cavalli di battaglia, in programma in questa trasferta 2011, porterà Cristina Zavalloni, cantante e compositrice bolognese, direttamente alla Carnegie Hall di New York, a meno di un anno dal suo debutto nel teatro americano con La Commedia di Andriessen e un formidabile recital con Andrea Rebaudengo, tra repertorio novecentesco e jazz. Quest’anno però la Zavalloni è stata invitata ad interpretare, in occasione della sua prima statunitense il 2 marzo (ore 19.30) alla Zenkel Hall, Raising Sparks di James MacMillan, diretta dallo stesso MacMillan e accompagnata dalla Zankel Band. Il concerto, iscritto nella rassegna Making Music: James Macmillan, sarà introdotto da una conversazione tra il compositore scozzese e il curatore del ciclo, Jeremy Geffen.

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Festival di San Remo 2011: Gualazzi, Vecchioni e poco più

Gualazzi e Bosso

Gualazzi e Bosso

San Remo 2011: per fortuna questa volta non è valsa la regola del “non c’è due senza tre” per cui Emma, reduce da “Amici”, ha dovuto accontentarsi di un secondo posto per altro prestigioso alle spalle di Vecchioni (“Chiamami ancora amore”) e precedendo un immarcescibile Albano.

A questo punto qualcuno di voi si starà chiedendo: ma perché ti occupi del Festival di San Remo in uno spazio dedicato al jazz? Me ne occupo per una ragione di carattere più generale ed un’altra di carattere più strettamente cronachistico legata, cioè, all’edizione di quest’anno.

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