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Spigolando, spigolando

Francamente credo che in questo periodo, anche nel mondo della musica, si parli sempre di più a sproposito, senza averne le necessarie competenze. Al riguardo ci sono due episodi che recentemente mi hanno colpito e di cui voglio discorrere assieme a voi… nella certezza che sarò subissato da un coro di critiche.

I EPISODIO
Una premessa: io non ce l’ho con Morgan, e tuttavia mi tocca riparlarne in termini non proprio entusiasmanti. Ma veniamo al fatto.
La RAI, perseguendo una politica che non si capisce bene se suicida o semplicemente stupida, scrittura Aldo Busi per l’Isola dei Famosi. Ora chiunque segua un minimo le cronache (letterarie o non) sa perfettamente chi è Busi e che cosa ci si deve attendere da lui se lo si chiama in un programma. Ebbene quando nella su nomata Isola lo scrittore fa quello che sa fare meglio, ovvero il Busi dissacrante e urticante, l’arbitro non solo gli sventola sotto il naso il cartellino rosso ma lo espelle da tutti i campi di gioco fino alla fine del torneo (leggi cacciato da tutte le trasmissioni RAI).
E fin qui tutto ha una sua logica seppure non necessariamente condivisibile: Busi esterna come gli pare e la RAI si comporta come le pare (dimenticando troppo spesso che senza il canone chiuderebbe).
A questo punto, però, entra in gioco il quotidiano per eccellenza, ossia “La Repubblica” che oramai da anni si erge ad unico depositario della vera Cultura, quella con la C maiuscola tanto per intenderci (NON A CASO DEDICA TANTO SPAZIO AL JAZZ).
Ebbene all’indomani della cacciata di Busi “Repubblica” chi ti va ad intervistare? Morgan, naturalmente… e quest’ultimo, anziché declinare l’offerta, esterna ancora una volta facendoci conoscere il suo illuminato pensiero.
Ora io mi chiedo: nel nostro Paese basta essere un cantante ( a mio avviso non eccezionale), assumere droga per un qualsivoglia motivo, rilasciare un’intervista demenziale, pentirsene successivamente ed essere quindi cacciato da una manifestazione canora per assurgere al ruolo di “maître à penser” ? Perché dovremmo abbeverarci alle idee di Morgan per avere un’opinione sulla “vicenda Busi”? Davvero non si poteva sentire qualcun altro anziché un vocalist che se continua di questo passo finirà più col parlare che col cantare… magari seguendo qualche illustre precedente ?

II EPISODIO
Ricorderete certamente la vicenda del Pantheon, quando due illustri custodi hanno interrotto un concerto adducendo come motivazione che non si poteva restare aperti neppure quattro minuti oltre l’orario di chiusura. Vi avevo promesso che avrei seguito la faccenda per riferirvi ulteriormente. Ebbene il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, ha informato i media che i responsabili sono stati trasferiti ad altri compiti mentre è in corso un’inchiesta amministrativa.
Personalmente li avrei mandati a spalare materia organica, con la pena aggiuntiva di ascoltare musica a tutto volume per almeno tre ore al giorno. Comunque, scherzi a parte, l’averli spostati dove non possano arrecare ulteriori danni è già qualcosa.
A questo punto sarebbe stato logico tacersi ed attendere i risultati dell’inchiesta amministrativa, stando ben attenti a che la stessa giunga a qualche soddisfacente conclusione. E invece no. Ecco che i sindacati non hanno perso l’occasione per intervenire, naturalmente a difesa dei lavoratori.
Ora, non c’è alcun dubbio che i sindacati questo debbano fare per “naturale vocazione”, ruolo quanto mai importante in un momento in cui il mercato del lavoro attraversa un momento di estrema difficoltà; stando agli ultimi dati, nel solo 2009 nel nostro Paese sono andati persi circa 400.000 posti di lavoro e il 2010 non si presenta certo sotto i migliori auspici. Di qui l’esigenza di un sindacato forte e soprattutto credibile, di un sindacato che sappia portare avanti le istanze dei lavoratori in un quadro di compatibilità generali. Di qui anche la necessità che il sindacato non si erga a difendere anche l’indifendibile… come per l’appunto nel caso che ci interessa in questa sede. Perché, all’indomani delle parole di Bondi, anziché stigmatizzare il comportamento dei custodi-lavoratori, cercano di individuare responsabilità altrove assolvendo del tutto le vestali dell’orario a tutti i costi. E l’acme di questa pantomima viene raggiunto dalla UIL che in una dichiarazione a tg1 afferma: “I custodi non c’entrano, è previsto che ci sia sempre un funzionario tecnico che garantisce i turni: quel funzionario non c’era”.
Che significa? Io non lo so… e voi?

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