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Certo che di cose strane nel mondo della musica ne accadono e certamente non poche.
Prendiamo ad esempio i Contributi FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) i cui destinatari sono le attività di spettacolo dal vivo.
Nello specifico si sostengono attività – di produzione e programmazione – nei seguenti ambiti: musica, teatro, danza, circo e spettacolo viaggiante. Vengono finanziati anche progetti multidisciplinari e azioni trasversali.
I contributi vengono concessi per progetti triennali, su programmi annuali.
Sono invece annuali i contributi concessi per le tournée all’estero e per alcuni contributi allo spettacolo viaggiante.
I criteri e le modalità di concessione dei contributi FUS sono disciplinati, a partire dall’esercizio 2018, dal Decreto Ministeriale n 332 del 27 luglio 2017, che prevede la presentazione di un progetto triennale (a partire dal triennio 2018-2020) e di un programma annuale per coloro le cui istanze triennali sono state approvate.
La normativa definisce gli ambiti di attività finanziabili, i requisiti minimi dei soggetti richiedenti, la tempistica e la modalità di invio delle domande, nonché il sistema di valutazione delle domande.
Requisito indispensabile di accesso ai contributi FUS è il comprovato svolgimento professionale dell’attività. Per le attività di musica e danza, e per le attività di promozione, i soggetti richiedenti inoltre non devono avere scopo di lucro. Così posto il problema, sembrerebbe facile definire chi ha diritto… o meglio sembrerebbe ovvio stabilire chi non ne ha diritto.
Ma come al solito nel nostro Paese una cosa è la norma scritta, altra cosa è la sua pratica attuazione. E veniamo al caso che vorremmo porre in questa sede.

Orchestra Jazz Siciliana con Kurt Elling al Real Teatro Santa Cecilia

In Sicilia opera da tempo, da molto tempo l’Orchestra Jazz Siciliana – Fondazione The Brass Group che rappresenta in Italia la prima e unica orchestra permanente di jazz a partecipazione pubblica (legge regionale 1 febbraio 2006, n. 5). Fondata da Ignazio Garsia nei primi anni ‘70 con il nome di Brass Group Big Band, l’Orchestra Jazz Siciliana ha svolto un’intensa e continuativa attività concertistica promuovendo oltre 3.000 concerti in cui ha ospitato alcuni tra i più grandi protagonisti della storia del jazz e formato, attraverso la sua Scuola di Musica, centinaia di giovani musicisti di riconosciuto valore. Il tutto sotto la guida di alcuni dei più prestigiosi direttori d’orchestra del mondo; tra i direttori residenti il M° Tony Vella è stato il primo a dirigere stabilmente la formazione siciliana. Da sottolineare ancora come l’Orchestra operi stabilmente nell’unico teatro pubblico storico che esista al mondo destinato al jazz.
Ebbene, quest’anno inopinatamente la Fondazione The Brass Group è stata esclusa dai finanziamenti nazionali del Fus. La decisione ha gettato nello sconforto l’ente palermitano ed è stata contestata anche dal governo regionale che con l’assessore al Turismo Manlio Messina ha lanciato un appello «affinché l’Orchestra Jazz Siciliana sia riconosciuta dallo Stato al pari delle altre eccellenze musicali siciliane». Appello che fa il pari con un’accorata dichiarazione di Ignazio Garsia, presidente della Fondazione The Brass Group, cui ha praticamente dedicato tutta la vita. «Il provvedimento – afferma Garsia – è inquietante perché è forte il sospetto che una Commissione valutatrice che attribuisce, per esempio, un punteggio bassissimo al Teatro alla Scala e altissimo alla Compagnia Lirica Peloritana, abbia commesso un macroscopico errore nell’apprezzamento, talmente abnorme e grossolano da essere evidente a chiunque, anche a chi non frequenta i teatri musicali, di ravvisare la palese incongruità della valutazione. E poiché è sempre maggiore il sospetto che l’assenza di criteri specifici e trasparenti favorisce l’applicazione, da parte dell’esperto di jazz della Commissione Consultiva del Ministero, di giudizi arbitrari guidati dalla logica di favorire i soli raccomandati, ci stiamo riservando di valutare meglio con i nostri legali la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica».
Come se ne esce? Francamente non sappiamo se effettivamente la Fondazione palermitana adirà la magistratura. Come semplici cronisti, attenti a quel che accade nel mondo del jazz dove in questo periodo cominciano a circolare parecchi soldi pubblici, ci piacerebbe almeno conoscere i criteri per cui la fondazione è stata esclusa dai fondi ministeriali. Potrebbe anche darsi che i responsabili del ministero abbiano ragione ma consentiteci, almeno, di nutrire qualche ragionevole dubbio.

Gerlando Gatto

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