Scomparso ad 89 anni il grande Bluesman statunitense
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Io amo il blues e questo leone del Blues lo amavo, come musicista, come interprete, e poi anche perché il blues B.B. King lo ha fatto conoscere anche ai bianchi. Perché il timbro della sua voce era inconfondibile, perché il suono della sua chitarra e il suo fraseggiare erano inconfondibili, perché il suo timing era inconfondibile così come lo erano la sua verve e la sua ironia dissacratoria. Amavo i duetti con le grandi cantanti come Ruth Brown, che erano spettacolo, ma amavo anche il fatto che, pur se spettacolarizzato e non più “etnomusicologico”, quello era blues vero, che ti trascinava, ti faceva amare quella musica. Che poi il cotone, da ragazzino, B.B. lo aveva raccolto davvero.
Ho visto B.B.King ad Umbria Jazz, nel 2011.
Certo era già anziano e non proprio in perfetta forma fisica. Ma avreste dovuto vederlo con la sua camicia sgargiante, con il suo sguardo vivo, con il suo fisico imponente. Anzi guardatelo in queste due foto scattate dalla nostra Daniela Crevena proprio quella sera.
Certo, è arrivato sul palco dopo una lunga introduzione della sua Band, per preservare le sue forze il più possibile. E poi una volta sul palco ha gigioneggiato parecchio, cantato il minimo e anche suonato poco . Ma avreste dovuto ascoltarlo… Quando sul palco c’è un tale gigante quel poco cantare e suonare è già cento volte di più di moltissimi altri: appena la sua voce è risuonata nell’ Arena Santa Giuliana si è materializzato un mito. E così è accaduto appena un suo solo si è librato nell’ aria: ero lì e lo avevo davanti, era lui, era B.B.King.
Ottantanove anni significano una lunga vita nella musica: la Terra, per fortuna, e ogni bluesman, e ogni appassionato conserveranno una profonda e duratura traccia di questo grande, grandissimo uomo e di questo incredibile portatore di Blues.