“KaamosJazz” dal 20 al 23 novembre

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aNTTI sARPILAJukka Linkola

Cari Amici,

una bella sorpresa: il vostro cronista, unico giornalista italiano invitato, dal 20 al 23 prossimi sarà nella Lapponia finlandese per assistere al “KaamosJazz” 2014.La rassegna è del tutto particolare: innanzitutto per motivi geografici dal momento che si tratta del festival più “nordico” del mondo svolgendosi al di sopra del circolo polare artico…ma non basta ché si tratta altresì del Festival più “buio” del mondo. “Kaamos” , parola assolutamente assente nel vocabolario italiano, significa infatti buio e proprio il mese di novembre è quello in cui le ore di luce, nella Lapponia finlandese, sono davvero pochissime, per non dire nulle, per cui si resta immersi nelle profondità delle notti polari 24 ore su 24. I concerti avranno, quindi, luogo in quest’ angolo del pianeta davvero straordinario, il mondo del lungo inverno e del sole a mezzanotte…nonché patria di babbo Natale; in particolare quattro le locations interessate dal Festival: Saariselkä Village, Kakslauttanen, Inari e Ivalo.

Saariselkä Village , con le sue strutture recettive, rappresenta il centro turistico per eccellenza del territorio; Kakslauttanen, ubicata nella zona montana di Saariselkä, è impreziosita da un albergo unico nel suo genere (camere a forma di igloo ma di vetro, quindi totalmente immerse nella bellezza della natura, e con la sauna a fumo più grande al mondo); Inari comune assai importante per l’allevamento delle renne e centro di residenza di oltre 2.000 sami ovvero i discendenti della popolazione indigena di circa 75.000 persone stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia; Ivalo piccolo insediamento, di circa 4000 abitanti, nello stesso comune di Inari.

Ma come è nata questa idea, sotto certi aspetti, bizzarra di organizzare un Festival Jazz al di sopra del Circolo Polare Artico?

La manifestazione ha una lunga storia: la prima volta che si suonò jazz in queste località fu nel 1981 in occasione della “Polar Night”. L’idea nacque quasi casualmente a Helsinki a cavallo tra gli anni 70 e ’80: Kauko Launonen, divenuto poi patron del Kaamosjazz, si trovava in un jazz-ristorante della capitale finlandese e, tra una birra e l’altra, ascoltava l’orchestra di Olli Ahvenlahti. Quasi improvvisamente l’intuizione: ma perché non permettere anche a quanti abitano nell’estremo Nord di ascoltare jazz dal vivo? Immediatamente, nei giorni successivi, l’idea incontrò il favore di alcuni importanti personaggi del jazz finlandese tra cui il celebre giornalista, scrittore, produttore radiofonico-televisivo e discografico Matti Kontinen.

All’inizio lo scopo era di creare una manifestazione dedicata esclusivamente ai locali; di qui un’inchiesta tra i ristoratori e gli albergatori di Saariselkä per stabilire quale fosse il mese dell’anno più adatto ad ospitare jazz senza disturbare il turismo fiorente in quelle regioni. La risposta fu che il periodo migliore, sotto questo profilo, era la fine di novembre. Forti di questa certezza, si passò all’azione: la sera dell’ultimo venerdì di novembre il Wanha Waskoolimies Café fu trasformato in un jazz club; il successo non fu clamoroso ma incoraggiante. Si passò così alla prima edizione del Festival vero e proprio che si articolava attraverso tre concerti: uno al Tankavaara, uno al Kelohovi e il principale al Hiking Centre Restaurant.

Nei successivi due anni, in tutto il Paese si sparse la voce di questa manifestazione organizzata davvero sul tetto del mondo: grazie anche alla preziosa collaborazione di Matti Kontinen, gli organizzatori riuscirono a portare al Festival non solo i migliori musicisti finlandesi ma anche artisti stranieri attratti dalla fama del “KaamosJazz”.

Così, già in occasione del suo decimo anniversario, “Kaamosjazz” veniva considerato il secondo festival più importante della Finlandia, dopo quello di Pori e ciò sia per la qualità della musica offerta sia per la risposta del pubblico sempre più entusiasta. Non a caso proprio questo festival ha rappresentato il trampolino di lancio per artisti quali Severi Pyysalo, Jukka Perko, Iiro Rantala e Pepe Ahlqvist.

Oggi, quindi, il Festival è cresciuto sino a diventare un punto di riferimento per l’ambiente jazzistico di tutto il Nord-Europa.

L’edizione di quest’anno vede ancora una volta un cartellone di tutto rispetto riservato, però, quasi esclusivamente a musicisti finlandesi; qualche nome: Antti Sarpila celebre clarinettista e sassofonista, Seppo Hovi miglior fisarmonicista finlandese, il famoso vocalist Sakari Kukko, Jukka Linkola ben conosciuto anche in Italia…. Unici artisti non finlandesi, il vocalist e cantautore Simon Lynge (classe 1980) proveniente dalla Groenlandia e il duo piano/basso Marian Petrescu-Mihai Petrescu romeni ma residenti da anni in Finlandia.

CHI VOLESSE SAPERNE DI PIU’ SUL JAZZ FINLANDESE Può CONSULTARE IL SITO – IN ITALIANO – WWW.CULFINLANDIA.IT

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