Il circolo Caligola ripropone in collaborazione con il Candiani di Mestre un appuntamento dedicato ai conservatori del Veneto e non solo

Tempo di lettura stimato: 2 minuti

CANDIANI GROOVE 2016

Domenica 10 aprile ore 21.00

Jazz at Conservatory
Conservatorio Agostino Steffani
di Castelfranco Veneto
Duke Ellington’s Sacred Concert
rielaborazione di John Hoybye e Peder Pedersen
Big Band Steffani diretta da Gianluca Carollo
Coro del Conservatorio diretto da Roberta Paraninfo
voce solista Rita Bincoletto

Ingresso : intero € 5
ridotto speciale per giovani fino ai 29 anni (posti limitati) € 3

MESTRE (VE), Auditorium del Centro Culturale Candiani
P.le Candiani, 4° piano, inizio concerto ore 21.00

Informazioni
Centro Culturale Candiani, tel. 041.2386126, candiani.comune.venezia.it
Profilo Facebook: facebook.com/Centro.Culturale.Candiani
Caligola, cell. 340.3829357 – 335.6101053, fax 041.962205, www.caligola.it – info@caligola.it
Facebook: facebook.com/pages/Caligola-Circolo-Culturale/198558337034

Prevendite
Biglietti acquistabili presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani 041.2386126
e online sui siti candiani.comune.venezia.it e www.biglietto.it.

La biglietteria è aperta con il seguente orario:
martedì e giovedì 10.00-12.00 e 16.00-18.00; mercoledì e venerdì 10.00-12.00; nei giorni dei concerti prima dello spettacolo

Duke Ellington (1899–1974)  ha scritto a partire dal 1965 e fino agli ultimi anni di vita tre concerti sacri per big band, coro, voci soliste. Il primo gli fu commissionato dall’Episcopato della California per la Grace Cathedral di San Francisco, il secondo dall’Episcopato di New York per la Saint John the Divine Cathedral di New York, il terzo dal Presidente dell’ONU Sir Colin Crow, in occasione dei venticinque anni delle Nazioni Unite, per l’Abbazia di Westminster a Londra. Ellington ha sempre considerato la musica di questi concerti come la più importante e impegnativa da lui mai scritta. A parte la prima esecuzione integrale di ognuno di questi nelle rispettive chiese,  il Duca era solito presentare in concerto una scelta dai tre, che poteva anche variare ogni volta e che presentava con il titolo di «A Concert of Sacred Music». Anzi, sembra proprio che Ellington decidesse prima di ogni concerto, insieme ai suoi musicisti, che repertorio eseguire. Forse è proprio per questo motivo che non esistono le partiture complete dei tre Concerti Sacri.

Nel 1993 fu chiesto al compositore e direttore di coro danese John Hoybye di condurre un laboratorio internazionale sui concerti sacri ellingtoniani. Non essendo disponibili tutte le partiture, Hoybye ha deciso di scrivere dei nuovi arrangiamenti con Peder Pedersen, suo connazionale che dirigeva una big band, per realizzare con lui una raccolta sintetica ma significativa di quei lavori così importanti per la cultura musicale di tutto il ‘900. La versione Hoybye/Pedersen, come viene chiamata, nota anche come «Sacred Concert», è quindi formata da materiale tratto da tutti i tre concerti, con arrangiamenti in cui l’orchestra e il coro hanno un ruolo di fatto paritetico, diversamente dalle originarie versioni di Ellington, dove invece la big band continuava a rivestire un ruolo predominante. Nel 1996 Peder Pedersen ha finalmente registrato e pubblicato su disco l’importante lavoro compiuto insieme a John Hoybye.

Sarà questa la versione dei concerti sacri ellingtoniani a venire utilizzata dall’orchestra jazz e dal coro classico del Conservatorio di Castelfranco Veneto nel concerto in programma al Candiani il 10 aprile. L’invito rivolto qualche mese fa al Conservatorio A.Steffani, ed al coordinatore del suo Dipartimento Jazz, il trombettista Gianluca Carollo, non solo è stato raccolto con entusiasmo, ma si è trasformato in un regalo prezioso quanto inaspettato, di quelli da scartare con minuziosa cura, perché è davvero raro poter assistere oggi all’esecuzione dal vivo di quelle straordinarie ed ancora attualissime partiture. L’impatto offerto da una cinquantina fra musicisti e cantanti agli spettatori che accorreranno, speriamo numerosi, all’Auditorium del Candiani, sarà davvero molto forte, di quelli difficili da dimenticare. Nell’occasione Carollo non sarà impegnato come trombettista ma soltanto come direttore della big–band jazzistica del Conservatorio.

 

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