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EnricPieranunzi La tensione spasmodica generata dai pianoforti di Enrico Intra ed Enrico Pieranunzi si stempera e scioglie nel fluire del blues o nelle parole di un colto e arguto intrattenimento. Alla Casa del Jazz , con l’auditorium pieno, si avverte lo scarto (apparente) tra un Intra sorridente – che maschera la bruciante esigenza di suonare al di fuori di schemi fissi – e la presenza talora narrante, sempre musicalmente di alto livello, di Pieranunzi. In un estemporaneo e teatrale gioco delle parti – improvvisato, come una sostanziosa sezione del recital – i due grandi pianisti del jazz non solo italiano ridanno vita ad un progetto nato (su idea del musicologo Maurizio Franco) per la rassegna “Conoscere il Jazz” di Bollate, nel milanese. Quel concerto dell’aprile 2013 è diventato il prezioso cd “Bluestop Live”, prodotto da AlfaMusic e presentato a Roma. Per i due pianisti è impossibile “replicare” il passato e solo metà concerto è costituito da brani già incisi. C’è l’emblematico “Bluestop” (blues top/ blues stop) in cui il feeling jazzistico viene stemperato, dissolto, esaltato dai due artisti, così consapevoli della storia sonora neroamericana ed europea. La “ristrutturazione” di pagine di Poulenc (“Valse/Valsetude”) ed Hindemith (“Kleine Klaviermusik 1/Pauls”) mostra la capacità di attingere linfa da compositori novecenteschi proiettandoli in una luce diversa, facendone materia di “improvvisazione altra”. Così si chiama (con l’interrogativo) il volume di Intra che sonda nuovi percorsi improvvisativi, resi manifesti dagli “Esempi 13, 5, 8 e 10” proposti in concerto: musica vertiginosa, amplia, complessa, passionale, pensata quanto istantanea che Pieranunzi sa fare sua. Con caloroso riscontro di pubblico.

Enrico Intra

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