I nostri CD. Quando il canto è borderline: Gianmaria Testa e Joe Barbieri

I NOSTRI CD

Nel campo della musica ci sono vocalist di complessa decifrazione in quanto, nella loro arte coniugano input provenienti da mondi diversi comunque uniti in mirabile sintesi. Così è divenuto abbastanza frequente l’incontro tra canzone d’autore e jazz, sia nel richiamo di sonorità e ritmi, sia con la presenza, nei lavori dei cantautori, di jazzisti ben noti. A questa categoria di vocalist appartengono certamente Gianmaria Testa e Joe Barbieri che recentemente hanno firmato due album degni di rilievo.

Men at work“Men at work” (INCIPIT RECORDS INC 166) di Gianmaria Testa è un lavoro molto complesso: 23 canzoni che abbracciano praticamente un arco di carriera ventennale racchiuse in un doppio CD live realizzato nel corso di una tournée in Germania nel 2012 con un gruppo di straordinari musicisti (Giancarlo Bianchetti chitarre, Nicola Negrini contrabbasso e basso elettrico e Philippe Garcia batteria) e un DVD, sintesi di un concerto registrato alle Officine Grandi Riparazioni di Torino dove una volta si riparavano le locomotive e ora sede di grandi eventi. Il titolo del lavoro richiama da un canto i lavori in corso che sempre si trovano sulle autostrade tedesche, dall’altro il tema del lavoro che, soprattutto nel nostro Paese, manca oramai da troppi anni condannando le giovani generazioni ad un’inerzia forzata.
Gianmaria affronta tali tematiche con grande rispetto e delicatezza non disgiunta dalla forza della denuncia; prendete ad esempio “Cordiali saluti”: questa “è la frase con cui terminano le lettere di licenziamento”, racconta il cantautore; ma da osservatore acuto della moderna società, Gianmaria ha ben presente anche altre storture che ci affliggono, dal razzismo all’egoismo nazionalistico per cui, scrive nelle note di presentazione del lavoro, ognuno si porta dentro la propria frontiera.
Stilisticamente Testa rimane fedele a sé stesso, a quello stile che lo ha caratterizzato oramai da anni e che lo ha reso famoso prima in Francia ed ora anche da noi; quindi dal punto di vista armonico, una serie di richiami a quelle musiche che fanno parte della sua cultura : dal rock al tango, dal liscio al blues …fino alle canzoni popolari della sua terra. Il tutto interpretato con quel suo canto che, come osserva acutamente il giornalista francese Richard Robert, “non è solo suono: è anche profumo, leggero e avvolgente- talora persino ossessivo”.

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