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Cari Amici,
una buona notizia… almeno per me e spero che lo sia altrettanto per voi. Martedì 14 aprile, vi do appuntamento alle ore 19 al Teatro-Studio Keiros in via Padova, 38 per riprendere le nostre chiacchierate sul jazz. Parleremo di un tema non troppo battuto, vale a dire il ruolo dei chitarristi nella nascita e nello sviluppo del be-bop, con la partecipazione straordinaria di uno dei più grandi chitarristi bop oggi in esercizio non solo sui palcoscenici nazionali.
E’ opinione diffusa che Parker, Gillespie, Monk siano stati i promotori e i protagonisti della nascita e dell’affermazione del be-bop. Ma qual è stato, in tale contesto, il ruolo dei chitarristi? A questa domanda cercheremo di fornire risposte prendendo le mosse dall’opera di Charlie Christian che si affermò come il più grande chitarrista del periodo abbracciando la nascente estetica bop con uno strumento amplificato, antesignano della chitarra elettrica.
Si tratta, quindi, di riprendere un discorso iniziato nel 2006 quando alla Casa del Jazz condussi la prima “Guida all’ascolto” dedicata al rapporto tra jazz e musica classica.

Da allora, sempre alla Casa del Jazz, ho condotto parecchi cicli di “Guide all’ascolto” dedicati, rispettivamente, a “Jazz e tango”, “Jazz e canzone italiana”, “Beatles in Jazz”, “Jazz ai Caraibi”, “Il Jazz del profondo Nord tra modernità e tradizione”, “Il sound atipico del Jazz”, “Jazz e opera”, ospitando sempre musicisti di primissimo livello quali, tanto per citare qualche nome, Enrico Pieranunzi, Rita Marcotulli, Maria Pia De Vito, Danilo Rea… e registrando un costante apprezzamento del pubblico.
Nell’ottobre del 2012 hanno avuto inizio i più fortunati di questi appuntamenti – “Jazz Standard” – cui ho riservato ben quattro cicli.
Poi, come tutti ben sapete, per un certo lasso di tempo la Casa del Jazz ha interrotto le sue attività per riprenderle solo nel gennaio di quest’anno. Fino ad oggi la struttura della Capitale ha però puntato sostanzialmente su un’attività concertistica dando spazio a realtà che altrimenti avrebbero avuto poche occasioni per mettersi in luce. Si è quindi trascurata quell’attività divulgativa che nel passato aveva, invece, ottenuto grande attenzione prima da Linzi e poi da Rubei i due direttori artistici che si sono alternati alla guida della Casa del Jazz.
Dinnanzi a questa situazione, spinto da molti amici che mi suggerivano di trovare spazi alternativi, mi sono dato da fare e ho trovato ospitalità presso il Teatro-Studio Keiros che ringrazio di cuore.
Martedì sarà quindi una sorta di prova generale: se la serata andrà bene proseguiremo, altrimenti… ci avremo provato.

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