Daniele Pozzovio 4tet sul palco del Forte Sangallo a Civita Castellana

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Le foto sono di Lavinia Pinzari

Civita Castellana, 13 Luglio 2017, ore 21:30
Cortile del Forte Sangallo
Daniele Pozzovio 4tet – Resurrection

Daniele Pozzovio, pianoforte
Giovanna Famulari, violoncello
Ares Tavolazzi, contrabbasso
Amedeo Ariano, batteria

Sono stata invitata dal direttore artistico Fabio Galadini a seguire ma anche a presentare gli artisti protagonisti dei concerti Jazz di questo Festival che oramai è arrivato al ragguardevole traguardo della 29′ edizione.
Vale la pena spendere qualche parola per questa rassegna che non prevede solo Jazz, ma comprende performance artistiche disparate (teatro, fotografia, balletto oltre che, appunto musica Jazz, classica, etnica, e tutto ciò che ispiri il poliedrico direttore artistico).
Bisogna essere veramente appassionati come Galadini per sfidare, nel tempo, i problemi dovuti ai budget sempre minori, la difficoltosa ricerca di sponsor, la volontà di portare in scena eventi di qualità, nonostante il crollo quasi verticale dell’interesse (non solo delle istituzioni)  verso la cultura. Il suo è un intento che va al di là della semplice “organizzazione di eventi”. Siamo davanti alla risolutezza e alla tenacia del voler cambiare le cose, partendo proprio dalla cultura.
Basta guardare il programma del festival, che si svolge nell’arco di ben due settimane per capire la varietà ed il livello degli eventi e del loro ampio raggio di azione.
Lo scenario degli spettacoli è l’imponente e bellissimo cortile del Forte Sangallo. La cittadina è accogliente e ricettiva. Non a caso fino ad oggi praticamente ogni spettacolo – incontro – concerto ha registrato il sold out.

Molta musica naturalmente, e tre concerti specificamente di Jazz.
Il primo in programma è stato Resurrection, nuovo progetto di Daniele Pozzovio edito da Philology, che ha portato sul palco la sua musica insieme a tre musicisti di classe: Ares Tavolazzi al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria, e Giovanna Famulari, dulcis in fundo, al violoncello, che in questa occasione non si è limitata ad intervenire in un solo brano, come avviene nel cd , ma ha compiuto numerose incursioni durante tutto il (piacevolissimo) concerto.


Ama la melodia, Pozzovio, e questa caratteristica emerge sempre, sia nei brani che vi siano naturalmente inclini, come The Night Before, sia in brani più mossi e ritmici come Blue de Paris, eseguito come bis, di certo molto connotato ritmicamente, eppure così nettamente riconoscibile anche dal punto di vista tematico. Le capacità tecniche come strumentista sono indiscusse, così come la capacità di interagire fruttuosamente con i suoi compagni di viaggio.

La cifra stilistica dunque di questo bel concerto è la nettezza dei temi, che sono però costruiti in brani molto diversi tra loro. Ognuno è un piccolo mondo sonoro, la musica è tutt’altro che monocorde nonostante il fil rouge che la unisce. E sul palco questa positiva varietà è animata dalle capacità reciproche di interplay tra musicisti molto affiatati tra loro. I virtuosismi rimangono un mezzo e non il fine dell’esibizione. Le dinamiche sono curate ma non di maniera. Ares Tavolazzi è fondamentale nello strutturare i brani con il suo suono così personale, sia quando si produca in efficaci e swinganti walkin’ bass, sia nei suoi assoli che sono piccoli gioielli di fraseggi, accattivanti, potenti ma anche, all’occorenza, delicatamente lirici.

Amedeo Ariano apporta mille soluzioni ritmiche e, cosa non così frequente in batteristi anche molto bravi, regala efficaci silenzi carichi di tensione tra un battito e l’altro, oltre a definire efficacemente il groove che caratterizza l’atmosfera dei brani (vedi appunto Blue in Paris).

Giovanna Famulari dona la propria sapienza di musicista classica, arricchendo l’esecuzione con raffinate sottigliezze espressive e dinamiche, talvolta doppiando il pianoforte, talvolta interagendo con il contrabbasso, e anche quando sia deputata a lei la presentazione dei temi melodici così cari al leader del gruppo.

Un Jazz morbido, ma non certo esile, che ha saputo catturare l’attenzione prima e la convinta approvazione dei presenti nel bellissimo cortile Sangallo, che come dicevamo, ha registrato il tutto esaurito per l’evento.
Menzione speciale al tecnico del suono, che ha contribuito alla bella riuscita del concerto.

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