Rivive il be-bop con la chitarra di Nicola Mingo

Nicola Mingo (foto Roberto Panucci)

Nicola Mingo (foto Roberto Panucci)

“Billi’es bounce”, “Daahoud”, “Sandu” , il primo di Charlie Parker, gli altri due di Clifford Brown, sono standard celeberrimi che hanno giustamente segnato la storia del jazz costituendo vere e proprie pietre miliari del bop.

Se ne è parlato nella terza Guida all’ ascolto condotta da Gerlando Gatto per merito dell’ospite, Nicola Mingo, che per la sua performance ha scelto proprio questi tre brani.
Così la serata ha preso un andamento piuttosto diverso rispetto alle altre volte: qui non si trattava tanto di illustrare la storia di brani che scritti prevalentemente per commedie musicali e film, erano poi entrati nel mondo del jazz per merito di grandi artisti, ma di evidenziare il fatto che con l’avvento del be-bop i musicisti neri pensarono, finalmente, di scrivere essi stessi delle composizioni particolarmente adatte alle proprie esigenze espressive. Di qui i capolavori cui in apertura si faceva riferimento.

Con la solita grazia ed eleganza, Gatto ha introdotto l’argomento per poi lasciare spazio alla musica: si è così ascoltato una strepitosa versione di “Billie’s Bounce” da parte di un George Benson d’annata (1967) magnificamente coadiuvato da Herbie Hancock, Ron Carter e Billy Cobham. Poi è stata la volta di Nicola Mingo a interpretare lo stesso brano in splendida solitudine: suonare bop con la chitarra, e per giunta da solo, non è impresa facile ma Nicola se l’è cavata alla grande: il suo strumento, accompagnato dalla voce che intonava tutte le note della complessa partitura, ha letteralmente volato sulle note di Parker entusiasmando il pubblico, numeroso ed attento come sempre.

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Con Pippo Matino la noia non è ammessa

Pippo Matino (Foto Luigi Orrù)

Pippo Matino (Foto Luigi Orrù)

Pippo Matino, lo sappiamo bene, è un virtuoso del basso elettrico ed ha alle spalle e davanti a se molti progetti , grazie anche al suo gusto per vari generi di musica, che si può permettere di affrontare con disinvoltura proprio in virtù della totale padronanza che ha  dello strumento .

E’ di pochi giorni fa il concerto (sold out)  al “Backroom” con il suo “BassVoice project” che lo vede accanto alla cantante romana Silvia Barba, con la quale ha presentato il nuovo cd “Love & Groove” e che ha avuto come guest Fabrizio Bosso, Javier Girotto e Nicola Angelucci: un mix di pop, jazz e musica d’ autore nonché brani originali. Ma è anche in uscita il suo cd live registrato alla Casa del Jazz “Joe Zawinul Tribute” , e gira l’ Italia con diversi progetti ancora, jazzistici, funky: insomma stiamo parlando di un musicista versatile, propositivo, curioso.
All’ Alexanderplatz ha voluto dunque proporre un’ altra idea ancora: l’ inedito quartetto formato da Antonello Salis alla fisarmonica, Lorenzo Tucci alla batteria, Domenico Sanna al piano Rhodes e, naturalmente,  il suo basso elettrico.
I quattro hanno proposto brani di Pat Metheny, Joe Zawinul, dello stesso Pippo Matino dando grandissimo spazio all’ improvvisazione.

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