I nostri CD. Non delude le attese il chitarrista Rino Arbore

rinoarbore_suggestionfromspaceRino Arbore – “Suggestions from space” – No Flight Records S04

L’album di esordio di Rino Arbore – “Sweet Wind” – mi aveva particolarmente colpito sia per la qualità della musica sia per la grande maturità evidenziata dal chitarrista barese soprattutto nel dialogare con un impegnativo compagno di viaggio quale il trombettista e flicornista norvegese Roy Nikolaisen. Adesso Rino torna con un secondo cd in cui ripropone per tre quarti la stessa formazione vale a dire il quartetto completato da Gianlivio Liberti batteria e Giorgio Vendola al basso in sostituzione di Camillo Pace.

Questo lavoro appare ancora più consapevole e maturo del precedente; ben sorretto dall’intesa portante chitarra – tromba, l’intero quartetto si muove con disinvoltura all’interno di partiture tutt’altro che facili scritte dallo stesso leader. La musica sembra sorgere spontanea sulla scorta di un flebile ma presente gioco di richiami per cui ogni artista riveste un suo ben preciso ruolo indipendentemente dalla funzione normalmente accordata ai singoli strumenti. Si ascolti, ad esempio, il dolcissimo “Sognefjord” in cui a dialogare con la tromba è soprattutto il contrabbasso di Vendola che si fa valere anche nell’intro di “Oopart” unitamente alla batteria di Liberti; in questo brano da segnalare il convincente assolo del leader che, debitamente “sottolineato” dalla tromba di Nikolaisen e ancora da Vendola si lancia alla scoperta di mondi sonori altri, diversi, evocati da suggestioni che vengono da lontano, “from space” per l’appunto.

Il fatto è che i quattro, muovendosi volutamente senza una precisa e articolata rete armonica, rischiano grosso attimo dopo attimo, e attimo dopo attimo riescono a vincere la loro sfida riuscendo sempre a risolvere situazioni complesse. La loro è una specie di improvvisazione continua che si appoggia su alcuni punti di riferimento per poi librarsi nell’aria, libera di cercare le soluzioni più convincenti. Il tutto declinato su un linguaggio per niente astruso, un linguaggio che sembra trovare il suo momento del tutto liberatorio nell’ultimo bellissimo brano, “A nother way for love” , caratterizzato da una ricercata e suadente linea melodica in ci il lirismo del trombettista si sposa ancora una volta magistralmente con le atmosfere algide disegnate dal leader. Insomma non è un caso se il prestigioso sito americano Critical Jazz ha inserito questo lavoro, tra i 30 migliori CD del 2012 ed eletto quello di Rino Arbore come il miglior quartetto del 2012.

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