eMPathia Jazz Duo – Mafalda Minnozzi e Paul Ricci in Concerto / Giovedì 28 dicembre – Teatro storico “Subasio di Spello” ore 21:30

Evento speciale di solidarietà presentato da Tamat in collaborazione con Donne Insieme Onlus e  “Donne in Jazz” di DOT Radio con il contributo e il patrocinio del Comune di Spello

Interculturalità, bossa nova, canzone d’autore italiana e impegno sociale: ovvero, il jazz che unisce dell’eMPathia Jazz Duo di Mafalda Minnozzi e Paul Ricci, in concerto giovedì 28 dicembre, con inizio alle 21:30, nello storico Teatro Comunale Subasio di Spello, un evento speciale dedicato alla solidarietà.

 Il concerto è presentato dalla ONG Tamat in collaborazione con Donne Insieme Onlus e  DOT Radio, all’interno della trasmissione “Donne In Jazz”, con il contributo e il patrocinio del Comune di Spello.

Una collaborazione tra associazioni no-profit regionali e l’amministrazione comunale di Spello, che intende dare un respiro diverso a queste festività con un’iniziativa culturale che metta al centro impegno civile e attenzione sociale, donne e benessere, lungo le latitudini della voce di Mafalfa Minnozzi e della chitarra di Paul Ricci, con i suoi particolari arrangiamenti.

Dura da oltre vent’anni il sodalizio artistico di Mafalda Minnozzi, interprete della  bellezza e della tradizione musicale italiana e napoletana in Brasile e in altri paesi del mondo e artista impegnata in progetti educativi nelle periferie di Rio de Janeiro, e Paul Ricci, compositore e produttore newyorkese in costante evoluzione e sempre alla ricerca del suono nella “voce” della chitarra jazz. Lo stile che caratterizza la loro unione musicale è molto personale e di forte impatto emotivo e usa il ritmo come linguaggio universale per valorizzare la potente e “atletica” voce dell’artista italiana.

A Spello il duo jazz darà vita ad una serata straordinaria portando, per la prima volta in Umbria, l’ultimo dei tanti progetti musicali che portano la loro firma: “eMPathia”, con influenze e incursioni nella musica brasiliana, latina, jazz, africana, non dimenticando i grandi classici del repertorio autoriale italiano.

L’ingresso al concerto è ad offerta libera e il ricavato sarà devoluto a supporto delle attività e dei servizi delle associazioni promotrici.

“eMPathia” Jazz Duo – Mafalda Minnozzi e Paul Ricci in concerto è  un’iniziativa Tamat con Donne Insieme Olus, DOT Radio e il supporto del Comune di Spello, DIVA International e Drinking Wine. Media partner  Subasio TV

Per informazioni: Colomba Damiani / Tamat / m: +39 347.976.2589 comunicazione@tamat.org

comunicato stampa

#empathiajazzduoplusfriends #mafaldaminnozzisolidarity #ricominciamodaljazz #sulpalcoperunpalco

 Note a margine: Tamat: Organizzazione non governativa riconosciuta dal Ministero degli Affari esteri e dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo: dal 1995 ha sviluppato progetti in Albania, Bolivia, Bosnia, Burkina Faso, Mali, Perù, Suriname oltre che Italia nelle regioni di Umbria, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Piemonte e Puglia.  I suoi partner europei per l’attuazione dei progetti UE sono basati in: Austria, Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Polonia, Portogallo, Puglia, Slovenia e Spagna.  “Lavoriamo su sovranità alimentare, sicurezza alimentare, agro-ecologia e agri-cultura. Crediamo nelle persone e nel rafforzamento delle competenze personali, per il miglioramento delle condizioni di vita di ognuno. Sosteniamo le organizzazioni locali, facendo in modo che ogni persona in ogni luogo possa vivere di risorse e competenze proprie. Supportiamo le popolazioni locali e la società civile per implementare soluzioni di sviluppo sostenibile in ambito sociale, ambientale, culturale ed economico. Cooperiamo in Africa, America Latina e Balcani. Lavoriamo in Italia con le associazioni locali, la società civile, le istituzioni e università sui temi e le sfide legate a sviluppo e processi di interdipendenza globale. Siamo per un mondo più equo, più giusto e più vicino alle donne”.

 Donne Insieme Onlus: è un’associazione di persone che mettono in comune la loro esperienza e le loro difficoltà nell’ affrontare la malattia aiutandosi a vicenda per superare questo evento difficile, “un gruppo di donne che come te”, hanno avuto problemi al seno. “Ci siamo riunite, perchè insieme possiamo combattere la malattia, la depressione ed il disagio emotivo che ne consegue. Insieme sulla strada della conoscenza e della prevenzione”. L’associazione nasce l’ 8 marzo giorno in cui si festeggia la giornata internazioanale della donna.

DOT Radio è stata fondata nel 2009 . E’ una web-radio indipendente, che trasmette 24 ore su 24 con una redazione attenta e appassionata. “Si dà largo spazio alla musica italiana e straniera di vario genere oltre a radiogiornali, informazioni meteo e programmi culturali,  portivi, di attualità e intrattenimento, che danno un carattere preciso al canale e costituiscono una alternativa di alta qualità ai contenuti radiofonici mainstream”.

New Year Jazz Combo

Due grandi voci jazz della Capitale, quelle di Valeria Rinaldi e Pierluca Buonfrate, si esibiranno sul palco dell’Elegance Cafè jazz club nella notte di Capodanno, accompagnate da una band di grande talento che vedrà sul palco anche Luca Filastro, uno dei più giovani talenti del piano jazz contemporaneo. Tutto questo è il New Year Jazz Combo, con un repertorio che spazierà dalle melodie del jazz tradizionale degli Anni ’20 e ’30, alle celebri composizioni dei musical, per trascorrere una sera di divertimento accompagnati da ottima musica. Lo spettacolo sarà accompagnato con le prelibatezze scelte dallo chef Gabriele Cordaro, unite al mixology bar del maestro Anton Khella.
Sul palco Valeria Rinaldi (voce), Pierluca Buonfrate (voce), Luca Filastro (piano), Giuseppe Ricciardo (sax), Vincenzo Florio (contrabbasso) e Emanuele Zappia (batteria).

Sabato 23 dicembre
Ore 22.30
Elegance Cafè Jazz Club
Via Francesco Carletti, 5 – Roma
Euro 165 (concerto e cenone)
Infoline 0657284458

Andrà Bene: Il nuovo singolo di Lorenzo Tucci, suonato da Claudio Filippini

Lorenzo Tucci (composer)
Claudio Filippini, pianoforte (courtesy CAM JAZZ)

Jando MusicVia Veneto Jazz

Nel Jazz può ancora capitare di cullarsi per cinque minuti con un brano in ¾, inusuale, inatteso, nuovo di zecca, che non abbia nulla da invidiare a brani celeberrimi come, per dirne uno, Waltz for Debbie.
Può capitare di stupirsi di un’ atmosfera sognante, dolce, senza essere stucchevole, nuova, fresca, frutto del perfetto bilanciamento tra una melodia semplice e un disegno armonico sotteso tutt’altro che scontato.
E sorprendente è anche che un tale piccolo gioiello (Andrà bene ne è il titolo) sia stato creato da un fenomenale batterista, uno dei migliori sulla piazza: Lorenzo Tucci, che svela una vena compositiva che, a dire il vero, era emersa già in precedenza in altri suoi lavori (cito i suoi album Tranety e Sparkle, e non sono certo gli unici di cui si potrebbe parlare). Un batterista che con il suo strumento non produce solo ritmo e battiti. “Suona”, infatti. Come più volte abbiamo sottolineato in questo sito, la batteria di Lorenzo Tucci canta, e suona, oltre ad essere potente strumento ritmico.
In Andrà Bene però la batteria non c’è. Tucci c’è, ma a monte, come compositore, e pensa questo brano per piano solo. Lo compone per Claudio Filippini, altra eccellenza del Jazz, e suo amico da sempre: musicista sopraffino, dallo stile unico, dal tocco inconfondibile, che gli dà suono interpretandone l’atmosfera e mostrando una sintonia che va al di là della bravura, delle capacità espressive, dovuta ad una profonda conoscenza reciproca. Non a caso i due sono compagni di moltissimi viaggi musicali.

Perché mi è sembrato bellissimo questo brano? Perché comincia con otto battute semplici fatte di due note che si alternano e che sono le quinte dei due accordi ascendenti, cromatici, su cui danzano, e che ti prendono irrimediabilmente per mano. Perché poi si apre esplorando un ambito tonale più complesso, ed affascinante, nel quale la melodia si dipana fluttuando, e perché poi approda ad un altro episodio ancora, con un’altra melodia che ti cattura e ti culla. E perché poi di nuovo si apre nell’improvvisazione e nello stile unico di Claudio Filippini.
Alcuni musicisti sono inconfondibili: e non certo perché suonino sempre le stesse note alla stessa maniera. Perché hanno un loro tocco, un loro modo di esprimersi, di riempire il silenzio con suoni che sono loro, e di nessun altro. Sia quando compongono che quando suonano. Due di questi sono Lorenzo Tucci e Claudio Filippini. E’ il motivo per cui questo singolo, registrato alla Casa del Jazz, non potrà passare inosservato.

In questo articolo, vi garantisco, si parla di bella musica.
Ma in finale aggiungo una cosa importante: l’intero incasso sarà devoluto in beneficenza, a favore dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), sezione di Roma. Una azione importante, benefica anche per chi la fa.

Il brano potete acquistarlo qui: ne vale la pena, in tutti i sensi e per tutti i sensi.

http://apple.co/2BtquEO

 

“Ricominciamo dal Jazz”: a San Severino Marche il canto di Mafalda Minnozzi accende la solidarietà!

Una delle caratteristiche della musica Jazz è di dare ampio spazio all’improvvisazione, tra i processi creativi più affascinanti, che sorprende anche per il tempo velocissimo che intercorre tra il formarsi di un’immagine musicale nella mente e la sua effettiva realizzazione sonora. Nel caso di “Ricominciamo dal Jazz”, evento benefico svoltosi al Teatro Feronia di San Severino Marche (MC) il 10 dicembre, la solidarietà non si è certo improvvisata, come recitava anche il titolo del concerto, anzi… l’organizzazione è stata impeccabile e molti jazzisti di altissimo spessore come il clarinettista Gabriele Mirabassi, il bandoneonista Daniele di Bonaventura, il pianista Giovanni Ceccarelli, il vibrafonista Marco Pacassoni, il chitarrista Antonio Onorato e due talenti locali: David Padella e Maurizio Moscatelli, oltre a due attori di fama quali Alessandro Incerto e Massimo Reale, non hanno esitato a rispondere alla chiamata della vocalist Mafalda Minnozzi, di origine settempedana, un segno di comunanza verso le popolazioni marchigiane ancora provate dal sisma che ha colpito la regione nel 2016.

E così che al Feronia, delizioso teatro all’italiana progettato da Ireneo Aleandri, inaugurato nel 1828 e oggi diretto con passione da Francesco Rapaccioni, si è radunato attorno all’eMPathia Jazz Duo, di Mafalda Minnozzi e del chitarrista newyorchese Paul Ricci, un manipolo di artisti di indubbio valore e notorietà, accomunati dalla medesima radice solidale e da una filosofia della condivisione, oltre che da una sensibilità nell’arte e nella vita, per un incontro che aveva il nobile intento di raccogliere fondi – ma anche e soprattutto attenzione – per avviare la ricostruzione del palcoscenico del Cinema Teatro Italia, casa delle attività culturali, specie giovanili e studentesche, che il terremoto ha reso inagibile.

Dopo il saluto degli organizzatori e del sindaco Rosa Piermattei, Mafalda e Paul salgono sul palco. Lei è meravigliosa ed elegante, fasciata in un abito nero con uno strascico rosso, lunghissimo, che rappresenta la scia di distruzione che il terremoto ha portato con se. Un paio di brani in duo per scaldare le corde, siano esse vocali o della chitarra: Triste Sera, brano tra i meno “coverizzati” di Luigi Tenco, dove la cantante sfoggia da subito una tessitura vocale che mette in evidenza la sua enorme solidità tecnica e il suo gran mestiere… e A Felicidade, un classico di Jobim/De Moraes (che Mafalda ha cantato anche con Toquinho, la scorsa estate al Sant’Elpidio Jazz Festival). La chitarra di Paul lo riveste di un mood ritmico e incalzante, dove Mafalda fa danzare le parole, giocando ad allungare e ad aprire le note  e dove, nel finale, sublima la tristezza dei versi di De Moraes in un loop… Não tem fim, não tem fim…

Il primo “friend empatico” della serata è il giovane contrabbassista locale David Padella, laddove locale è un mero dato statistico in quanto il suo talento è innegabile. Il trio popone una rivisitazione sognante di Estate, di Bruno Martino, un bellissimo fermo immagine per un’esecuzione patinata e vintage.

Della potenza immaginifica del pianista Giovanni Ceccarelli, nato a Fabriano ma che da anni vive in Francia, dove ha trovato il successo, ci sarebbe da scrivere un trattato! Il suo è un pianismo a colori, ma colori primari, dell’essenza… ha inoltre un impareggiabile tocco vellutato e con Mafalda e Paul, in un appassionato gioco di sequenze ritmiche, esegue la cinematografica Metti una Sera a Cena, celeberrimo brano di Ennio Morricone, main theme del film omonimo di Patroni Griffi e una pagina dedicata alle raffinate melodie di Cole Porter, con Everytime we say goodbye, dove il contrasto dinamico tra la chitarra di Paul e il piano di Giovanni, e la stilizzazione timbrica di Mafalda risolvono il brano con rinnovata freschezza.

Il suono antico del bandoneon è quanto di più vicino possa scaturire da uno strumento musicale per ricordarci che l’amore è estasi ma anche tormento; e chi più di Daniele Di Bonaventura – nato a Fermo – nell’olimpo dei bandoneonisti europei, avrebbe potuto esprimere al meglio la passione e lo struggimento di composizioni quali Insensatez, bossa nova della coppia Jobim/De Moraes, tra le più celebri al mondo per le innumerevoli incisioni realizzate e la toccante Hymne à l’amour di Edith Piaf? E il bandoneon di Daniele, con le sue melodie carnali, insieme al delicato mantello ritmico della chitarra di Paul e agli arabeschi vocali che disegna Mafalda, rapisce letteralmente il pubblico. C’è da dire che la vocalist, in Hymne à l’amour, è riuscita nel difficile intento di sdrammatizzare il brano, senza intaccarne minimamente intensità e pathos.

Il concerto prosegue con un tributo di eMPathia Duo interamente dedicato a Mina, una delle cantanti italiane più amate di sempre: abbiamo ascoltato Città Vuota, adattata in una minimalista bossa-nova e Nessuno, caricata a swing e temperamento!

Il nobile, quanto impervio, sentimento del perdono è il tema di É preciso perdoar (Bisogna perdonare) portata al successo da João Gilberto, uno dei padri della bossa-nova.  Al chitarrista napoletano Antonio Onorato il compito di reinterpretare questo brano, che Mafalda canta come se fosse uno spiritual. In Antonio si concentrano tecnica, sensibilità, passione e con Paul trova da subito una grande sintonia. Il risultato è avvincente e il trio produce alchimie emozionanti! Il secondo pezzo è uno degli slow più conosciuti del repertorio tradizionale napoletano: Anema ‘e core, una carezza che arriva diritta all’anima, dove una delle due chitarre esegue una sorta di canto essenzialmente monodico e l’altra l’accompagnamento armonico. Il finale è intenso, quasi drammatico: la vocalist canta in ginocchio, ad occhi chiusi, sciorinando una serie di vocalizzi che denotano una perfetta gestione delle nuances dinamiche… a  dir poco strepitoso!

My shining hour, brano che fu scritto nel 1943 per esere inserito nella colonna sonora di una commedia musicale,  ci riporta al jazz più convenzionale. L’ospite sul palco del Feronia è il marchigiano Marco Pacassoni, un maestro del vibrafono e della marimba, un vero incantatore, per come inanella i suoi rintocchi e le sue velocissime sequenze di note! L’abbiamo ascoltato anche in Jogral, con Gabriele Mirabassi, virtuoso del clarinetto a livello internazionale. Questo improvvisato quartetto ha dato vita ad un divertente gioco di scale e di relazioni armoniche.

La “voce” del clarinetto di Mirabassi è unica, penetrante, piena: la sua agilità nei passaggi solistici, e la sua destrezza interpretativa sono emerse prepotentemente in Azzurro, successo di Paolo Conte, forse tra i brani più applauditi della serata (eccezionale la riproduzione del fischio del treno di Mafalda!), in Nuages di Django Reinhardt, nella versione originale con testo in francese e Chega de saudade, focosa e travolgente, pezzo entrato nella leggenda per aver dato inizio al genere della bossa nova…dove Mafalda ha sfoggiato anche la sua anima e le sue doti da attrice (ha studiato con la Compagnia della Rancia di Saverio Marconi) usando linguaggi gestuali, oltre ad ineguagliabili effetti vocali, scat, shake acuti che lei utilizza con naturalezza sorprendente.

Avviandoci verso la fine, Giovanni Ceccarelli e Daniele Di Bonaventura, con gli eMPathia, ci regalano due incantevoli interpretazioni: Io che amo solo te di Sergio Endrigo e Dindi, per la quale è inutile cercare aggettivi… tale è la sua intensità, delicatezza, profondità. Un brano che amo visceralmente. Con un altro talento marchigiano, il sassofonista Maurizio Moscatelli, Mafalda e Paul eseguono Via con Me di Paolo Conte.

Dopo quasi tre ore di grande musica e spettacolo arriva implacabile il tempo del bis, con tutti gli artisti sul palcoscenico del Feronia, preceduto da una lettura scenica dei due attori che nel corso dello spettacolo avevano portato il loro contributo alla causa della solidarietà, recitando brani di Montale e di Quoist: il napoletano Alessandro Incerto (Un posto al sole, La squadra, I bastardi di Pizzofalcone) e il fiorentino Massimo Reale (reduce dal successo de  “Il Penitente” all’Eliseo di Roma con Luca Barbareschi e da quello televisivo nella serie “Rocco Schiavone” con Marco Giallini).

Il brano scelto, Samba da Bênção, la samba delle benedizioni (che servono sempre!), viene usato spesso dai grandi interpreti brasiliani, come forma di saluto, proprio nel finale dei concerti, assieme al mantra antico “saravà” (la forza che movimenta la natura…);  applausi a scroscio per eMPathia jazz duo plus Friends!

Il concerto è stato organizzato dalla MBM Management di Marco Bisconti, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di San Severino Marche.

Nota di colore: al di là della sua innegabile valenza solidale, l’evento ha avuto dei risvolti conviviali, momenti di grande condivisione e amicizia durante i quali gli artisti (e la sottoscritta) hanno potuto apprezzare l’ospitalità del popolo marchigiano e gli eccellenti prodotti gastronomici regionali!

Marina Tuni

La gallery fotografica è di Paolo Soriani Soriansky che ringraziamo!

Emanuele Urso a tutto swing, sabato il concerto all’Elegance Cafè

Il concerto jazz che è un vero e proprio spettacolo, nel senso più pieno del termine, il raffinatissimo swing di Emanuele Urso – The King of Swing. Tra l’omaggio a Benny Goodman e Gene Krupa, Emanuele Urso è un batterista, clarinettista e un direttore d’orchestra, in grado di ricreare perfettamente, in uno sforzo filologico non comune, le atmosfere della swing era e delle dance hall degli Anni ’40. Gli arrangiamenti originali di Benny Goodman, Glenn Miller e Fletcher Henderson sono studiati, e ristudiati e poi ripresentati in un concerto dal vivo che prima di essere un vero e proprio show sembra aprire una porta spazio-temporale per rituffarci direttamente nel periodo forse più brillante ed entusiasmante del ‘900. La sua concezione della musica è totalmente rivolta al jazz della swing era che continua a studiare e omaggiare con un instancabile impegno teso sempre alla ricerca della perfezione con grande professionalità.
Sul palco Emanuele Urso (voce, clarinetto, batteria) e ospiti vari.

Sabato 23 dicembre
Ore 22.30
Elegance Cafè Jazz Club
Via Francesco Carletti, 5 – Roma
Euro 20 (concerto e prima consumazione)
Infoline 0657284458