Standard Quartet @ Zingarò Jazz Club, Faenza

Un volo pindarico sul jazz del novecento: lo Standard Quartet allo Zingarò Jazz Club di Faenza.

Standard Quartet
Alessandro Gusella. pianoforte
Daniele Sabatani. batteria
Gian Luca Ravaglia. contrabbasso
Marco Preger. chitarra

Mercoledì 2 novembre 2016. ore 22

Zingarò Jazz Club
Faenza (RA). Via Campidori, 11.
web: www.twitter.com/zingarojazzclub

Mercoledì 2 novembre 2016, lo Zingarò Jazz Club di Faenza ospita lo Standard Quartet formato da Alessandro Gusella al pianoforte, Daniele Sabatani alla batteria, Gian Luca Ravaglia al contrabbasso e Marco Preger alla chitarra. Il concerto avrà inizio alle 22 ed è ad ingresso libero.

Lo Standard Quartet si è formato grazie all’incontro tra il pianista Alessandro Gusella e il batterista Daniele Sabatani. La sua musica compie un volo pindarico sul jazz di ieri e di oggi attraverso le melodie che hanno reso celebre il genere e le composizioni più attuali. Il percorso del quartetto cerca, grazie all’interplay tra i quattro musicisti esplora il linguaggio universale che accomuna e caratterizza l’essenza di un’arte che ha attraversato il novecento. (altro…)

Candiani Groove settembre-ottobre 2016

CANDIANI GROOVE 2016
settembre–ottobre

Giovedì 29 Settembre, ore 21.00
SATOKO FUJII & TATSUYA YOSHIDA
“Toh–Kichi”
Satoko Fujii (pianoforte)
Tatsuya Yoshida (batteria)
Ingresso: intero € 10, ridotto € 7

 

Venerdì 7 Ottobre, ore 21.00
ALESSIA OBINO CORDAS
“Deep changes”
Alessia Obino (voce), Dimitri Sillato (violin, effetti), Giancarlo Bianchetti (chitarre), Enrico Terragnoli (banjo, podophone), Reda Zine (guembrì, voce), Danilo Mineo (percussioni)
AISHA RUGGIERI QUINTET
“Southlitude”
Gianluca Carollo (tromba, flicorno), Aisha Ruggieri (pianoforte, Rhodes, tastiere), Lorenzo Calgaro (contrabbasso), Marco Andrighetto (batteria), Antonio José Molinas (percussioni)
Ingresso: intero € 10, ridotto € 7

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Zingarò Jazz Club: mercoledì 28 settembre prende il via la stagione 2016/17 del club di Faenza

Zingarò Jazz Club
Faenza. Via Campidori, 11
web: www.twitter.com/zingarojazzclub

Mercoledì 28 settembre 2016, sarà la formazione guidata da Giò De Luigi ad aprire la nuova stagione di concerti dello Zingarò Jazz Club di Faenza. Il direttore artistico della rassegna, Michele Francesconi, ha costruito, anche per la tredicesima rassegna, un programma che coinvolge le diverse tendenze stilistiche presenti nel panorama nazionale. Come di consueto, i concerti sono tutti ad ingresso libero e si terranno di mercoledì, con inizio alle 22, nella splendida sala di Via Campidori, 11.

Come si accennava nell’apertura, Michele Francesconi ha voluto tracciare il programma della nuova stagione tenendo conto delle tante realtà e delle diverse spinte che animano la scena jazzistica italiana, senza dimenticare i territori sonori vicini al jazz, capaci anch’essi di utilizzare elementi come la sintesi tra linguaggi differenti e l’improvvisazione. Saranno presenti jazzisti ormai affermati e presenti sui palchi dei festival più importanti e talenti emergenti e, naturalmente, ci sarà una particolare attenzione ai nuovi progetti dei musicisti del nostro territorio.

Si comincia con il viaggio nella musica black proposto da Giò De Luigi per attraversare nel corso di 28 appuntamenti tutte le matrici e le intepretazioni del jazz. La ricerca di Francesconi porta sul palco del club faentino la tradizione del jazz interpretata dalle voci di Francesca Bertazzo e Chiara Pancaldi e le tante possibili declinazioni del linguaggio offerte dalle formazioni guidate da Fabio Petretti, Federico Tassani, Gianni Azzali, Max Rocchetta, dal trio Manzi/Di Gregorio/Dominici e dai duo formati da Paolo Birro e Alfredo Ferrario e da Andrea Pozza e Mattia Cigalini. Lo spirito curioso di formazioni come il Tino Tracanna Trio, il Greg Burk Expanding Trio, il Fazzini/Fedrigo XY Quartet, il duo formato da Joe Pisto & Fausto Beccalossi, l’omaggio al jazz sudafricano di Rainbow Nation, il trio composto da Barend Middelhoff, Massimo Morganti e Nico Menci, la fusion di Havona e il quartetto Standard Quartet. La ricerca infine diretta verso le tanti radici etniche e popolari e le sue concatenazioni con il jazz vedrà protagonisti Relendo Villa Lobos, Paola Lorenzi/Pedro Mena Peraza Quartet, Vince Vallicelli Project, Minavagante, il Saxea 4tet e Tango Tres. (altro…)

Alba Jazz 10′ edizione: tanto Jazz nella terza giornata di musica

Doveva essere la giornata del maltempo, tanto che l’ Associazione Alba Jazz ha deciso di anticipare la manifestazione “Three Trio for Three Wines” alla tarda mattinata, e invece non c’è stata ombra di pioggia ad Alba.
La città si è goduta invece la musica in tutta tranquillità cominciando in piazza alle 11 con lo spettacolare trio di Fabio Giachino, pianista albese di nascita e jazzista oramai di livello internazionale, sul palco per un breve ma eccezionale concerto con in trio, composto oltre che da lui, naturalmente, da Davide Liberti al contrabbasso e Ruben Bellavia alla batteria.

Un trio musicalmente davvero importante: consigliamo a tutti di ascoltarlo, se per caso non vi è ancora capitato, perché fanno un Jazz personalissimo, suonando con un interplay che non è costruito soltanto con la coesione e il bilanciamento, ma di un vero e proprio dialogo attivo tra i componenti del gruppo. Ascoltando con attenzione ciò che accade, si percepisce quanto i tre agiscano musicalmente in maniera paritaria, scambiandosi reciprocamente e continuamente spunti melodici, armonici e ritmici. E’ un Jazz modernissimo. Non voglio dire giovane, perché non ho mai creduto al parametro dell’età dei musicisti come garanzia di qualità, né in un senso né nell’altro.
E così sia che vengano eseguiti standards (come “If I should loose you”, ad esempio) che brani originali di Fabio Giachino (“Bubble Bass” per citarne uno), ciò che si ascolta è energia, eleganza, creatività. Sono Jazzisti che mostrano curiosità  ma anche la maturità giusta per esporre magistralmente le loro, tantissime, idee.
Tecnicamente ferratissimi, non si risparmiano assoli pregevoli.

Durante la manifestazione di Wine Makers of Alba, in cui si sono potute assaggiare eccellenze vinicole del territorio (non chi vi scrive, purtroppo, che non poteva distrarsi dalla musica), ha suonato anche un trio particolarissimo: EDNA, nella formazione originale composto da Andrea Bozzetto al pianoforte e Fender Rhodes, Stefano Risso al contrabbasso e all’elettronica e Mattia Barbieri alla batteria: quest’ultimo  assente per tourneé nella lontana Russia, sostituito molto appropriatamente dal bravissimo Francesco Diodati alla chitarra elettrica.
E’ un Jazz sperimentale il loro, che tende fortemente a creare atmosfere armoniche singolari, inconsuete, e che appaiono di volta in volta oniriche o avveniristiche, introspettive o più esplicite: ma sempre all’insegna di una morbidezza che all’ascolto avviluppa, imbriglia in maniera soffusa ma coinvolgente. Apparentemente minimalista nella tipologia dei temi melodici, o degli “accompagnamenti”, resi il più semplici possibili, in realtà la scelta della “sottrazione” rivela un intento preciso di cura fondamentalmente timbrico – armonico, resa con il bilanciamento tra musica acustica ed elettronica. Io ero in piazza seduta ad un tavolino ad ascoltare e ho desiderato fortemente di essere in una stanza insonorizzata per potermi perdere in quella nuvola di suoni.

Alle 21 in piazza Savona è andata in scena la Lydian Sound Orchestra del Maestro Riccardo Brazzale, con in aggiunta  la voce di Vivian Grillo, cantante rap ma sempre più vicina ala Black Music. Una serata di festa, tanto più che è sempre più difficile, in un festival del Jazz, poter ascoltare un’orchestra.

Lydian Sound Orchestra “We resist! La Lydian canta…”

Riccardo Brazzale (Direzione)

Robert Bonisolo, Pietro Tonolo, Rossano Emili (ance)
Gianluca Carollo, Roberto Rossi, Glauco Benedetti (ottoni)
Paolo Birro, Marc Abrams, Mauro Beggio (ritmica)
Vivian Grillo (voce)

Si comincia con “Caravan”, forte di un arrangiamento possente, carico di colori, dinamiche, ritmo volutamente enfatizzato, elettrizzante. I suoni invadono la piazza e da quel momento inizia una performance divertente, variegata nei generi, ricca di brani originali divertenti e connotati da un ottimo livello compositivo – per struttura, fantasia creativa, arrangiamenti, e naturalmente esecutivo.
Brani dunque tutt’altro che monocordi (cito “Les Arbres, o ” Un capanno di montagna in mezzo al mare”) e musicisti perfettamente coesi. Ognuno di loro si rivela solista di pregio: bellissimi gli inserti del pianoforte di Paolo Birro, notevoli gli assoli di Pietro Tonolo, Robert Bonisolo, Rossano Emili, Glauco Benedetti, Roberto Rossi e Gianluca Carollo, fondamentale e versatile la batteria di Mauro Beggio, sempre più bravo, così come il contrabbasso di Marc Abrams. E potente ed intensa la voce della giovanissima Vivien Grillo, incisiva anche quando apparentemente “intimidita” dal potente organico complessivo.

Anche la Lydian Orchestra ha regalato un momento di delicata ed intensa commozione dedicando a Gian Maria Testa l’ arrangiamento di una sua canzone: “Preferisco così”, che Vivian Grillo ha eseguito con convinzione e passione.

Tanti i brani ( tra cui anche “Lonesome Lover” e “Freedom Day” di Max Roach), che hanno entusiasmato la piazza: il jazz è anche fatto di belle Orchestre, che si possono ascoltare sempre più raramente e tra le quali in Italia questa di Riccardo Brazzale è una delle storiche e più apprezzate. Un’ altra festa per Alba Jazz!

Jazz At Conservatory ritorna per “Candiani Groove” domenica 10 aprile

CANDIANI GROOVE 2016

Domenica 10 aprile ore 21.00

Jazz at Conservatory
Conservatorio Agostino Steffani
di Castelfranco Veneto
Duke Ellington’s Sacred Concert
rielaborazione di John Hoybye e Peder Pedersen
Big Band Steffani diretta da Gianluca Carollo
Coro del Conservatorio diretto da Roberta Paraninfo
voce solista Rita Bincoletto

Ingresso : intero € 5
ridotto speciale per giovani fino ai 29 anni (posti limitati) € 3

MESTRE (VE), Auditorium del Centro Culturale Candiani
P.le Candiani, 4° piano, inizio concerto ore 21.00 (altro…)

IL JAZZ INCONTRA IL KLEZMER

CALAMOSCA 1 TROMBONE

di Angelica Montagna – Un omaggio alle vittime della Shoah. Un concerto per non dimenticare, nato da un progetto piuttosto articolato di Beppe Calamosca, noto musicista jazz, che ha voluto inoltrarsi in un viaggio tanto affascinante, quanto insolito: “Il Jazz incontra il Klezmer” inserito nel calendario dei concerti promossi al Teatro Remondini di Bassano Del Grappa, dall’ associazione “Amici della Musica-Giorgio Vianello”.

Uno studio approfondito dietro ad ogni brano proposto, dietro ad ogni nota che ha saputo raccontare storie di stili musicali diversi ma accomunati da vicinanze nella ritmica, nella struttura e in quell’ istintiva improvvisazione tipica del Jazz, che non a caso incontra il Klezmer, pur mantenendo intatte tutte le sue caratteristiche.

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