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- Auria Trio – “Chamber Jazz Trio” – Flipper 1104
- Massimo Barbiero – “Keres” – Splasc (H) 2533
- Simone Daclon – “Growing” – abeat 095
- Giovanni Falzone – “Around Ornette” – Parco della Musica Records
- Claudio Fasoli “Four” – “Avenir” – Caligola 2147
- Gianluca Milanese, Nicola Andrioli – “Tessere” – Lizard 0078
- Leszek Mozdzer – “Komeda” – act 9516
- Odwalla & Famoudou Don Moye- “ISIS”- SplascH Records CD+DVD H4002.2
- Raffaello Pareti – “The roar at the door” – artesuono 097
- Maria Patti – “The Silver Lining” – abeat 101
- Phenomenalias – “Miracolo live” – abeat 501
- Daniele Scannapieco, Walter Ricci – “The Cole Porter Songbook” – Picanto 027
- Maurizio Tatalo – “Le parole che vorrei” – artesuono 105
- The Skopje Connection – “Meets Ernst Reijseger” – Losen 110-2
- Trovesi, Coscia – “Frère Jacques – Round about Offenbach” ECM 2217
Auria Trio – “Chamber Jazz Trio” – Flipper 1104
Questo album è “firmato” dall’Auria Trio ovvero Simona Foglietta violino, Maria Antonietta Gramegna violoncello e Anna Rosaria Valanzuolo pianoforte, ma in realtà andrebbe quanto meno cointestato a Gerardo Iacoucci autore delle musiche e dei preziosi arrangiamenti. Scrivere delle musiche di sapore jazzistico e successivamente arrangiarle per un organico così particolare è, in effetti, impresa assai complessa che solo un musicista di grande abilità ed esperienza può affrontare con possibilità di successo. Ebbene Iacoucci dimostra di possedere ambedue le caratteristiche .. anche se non avevamo certo bisogno di questa ulteriore dimostrazione per saperlo. Gerardo è sulla scena oramai da tanti anni e in questi periodi si è fatto valere sia come pianista, sia come direttore di big band, sia come compositore sia come arrangiatore… insomma come jazzista completo, a suo agio anche nelle situazioni più complesse. E torniamo, per l’appunto, a questo “Chamber Jazz Trio”: in una sorta di viaggio attraverso i vari stili che hanno interessato la musica afro-americana, Iacoucci dipinge una serie di bozzetti tanto delicati quanto convincenti, partendo dal ragtime di Scott Joplin per giungere a Bill Evans, passando attraverso Erroll Garner, il blues, Bud Powell, le influenze latine…Il tutto impreziosito, come si accennava, da una scrittura che tende ad evidenziare al massimo le doti delle tre giovani strumentiste. Così alla pianista viene affidato il ruolo di maggior rilievo senza comunque dimenticare violino e violoncello che si alternano sia nelle esposizioni tematiche sia nelle variazioni tutte rigorosamente scritte.
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