Tornano le guide all’ascolto alla Casa del Jazz

PozzovioE siamo a quota 3: venendo incontro alle richieste del pubblico, la Casa del Jazz ha deciso di effettuare  un terzo ciclo di guide all’ascolto dedicato agli standards del jazz, condotto sempre da Gerlando Gatto.

Questa volta le serate saranno quattro  e si svolgeranno nel mese di maggio, per la precisione giovedì 9 maggio e poi i tre successivi mercoledì, vale a dire 15, 22 e 29 maggio.

Come al solito Gerlando Gatto sarà affiancato da ospiti di tutto rilievo. In particolare giovedì 9 maggio ci sarà, in piano solo, Daniele Pozzovio. Si tratta di un talentuoso artista che si sta facendo apprezzare soprattutto per le sue doti di improvvisatore. Nato a Roma nel 1977, Daniele comincia gli studi vincendo in giovane età importanti borse di studio (Berklee College of Music) ; si perfeziona in pianoforte e composizione nei conservatori di Perugia, Pescara, Roma e Frosinone. Aperto ad ogni forma di sperimentazione e interazione tra musica e cinema, teatro, installazioni, performances, video arte. E’ protagonista dello splendido album “Stund up” inciso nel 2009 con Ares Tavolazzi, Gabriele Coen, Federico Turreni e Leo Cesari . Nell’appuntamento del 9 eseguirà “Get happy”, “For all we know” e “She did again” in medley con “Take the a train”.

Il 15 maggio sarà la volta di una delle più originali formazioni apparse all’orizzonte jazzistico negli ultimi anni: l’ “Ibrido Hot Six”  ovvero:Antonio Apuzzo ,sax alto, sax tenore, clarinetto,clarinetto basso,Francesco Fratini,tromba,Pino Capomolla,        flauto,Andrea Amendola, viola, violino,Sandro Lalla , contrabbasso ,Gianluca Taddei        contrabbasso,Luca Bloise,marimba,percussioni.Il gruppo, dall’organico assai particolare – niente batteria e presenza di strumenti inusuali per il jazz quali l’oboe – presenta una sorta di jazz cameristico che trova la sua ragion d’essere nella comune passione dei musicisti per la composizione, rielaborazione, l’esecuzione e l’improvvisazione. D’altro canto il termine “Ibrido” vuole significare proprio il rapporto sinergico tra un impianto prevalentemente jazzistico e modalità esecutive desunte dalla tradizione eurocolta. Alla Casa del Jazz eseguiranno “Chelsea Bridge”, “Come together” e “Self portrait in three colors”.

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