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Iiro Rantala – “Lost heroes” – ACT 9504-2

Conosco personalmente Iiro Rantala da molto tempo e l’ho sempre considerato una delle persone più gentili e modeste che abbia avuto modo di incontrare. Eppure si tratta di uno straordinario artista, un pianista-compositore di tutto rispetto che non a caso viene da molti considerato – me compreso – uno dei più grandi jazzisti che la Finlandia abbia mai espresso. Non molto tempo fa, Rantala ha inciso in splendida solitudine questo album significativamente intitolato “Lost Heroes”. Varcata la soglia dei quarant’anni, dopo aver dato vita nel 1988 al Trio Töykeät scioltosi nel 2008, e successivamente all’ “Iiro Rantala New Trio”, Iiro si concede un momento di riflessione, di introspezione e decide di dedicare un intero album a quelli che considera i suoi “eroi” sfornando otto composizioni una più bella dell’altra cui aggiunge due standard quali “Donna Lee” di Charlie Parker, “Bluesette” di Toots Thielemans , ed uno brano operistico, l’ “Intermezzo” tratto dalla “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni. Così in questa galleria di grandi musicisti cui Rantala rivolge un pensiero riverente troviamo Pekka Pohjola prematuramente scomparso nel 2008, Bill Evans, Jaco Pastorius, Esbjörn Svensson, Errol Garner, Art Tatum, Michel Petrucciani, Oscar Peterson e Luciano Pavarotti, mentre “Jean and Aino” è dedicata ai personaggi di una immaginaria, delicata storia d’amore descritta da Rantala con una poetica melodia che, come egli stesso afferma, si rifà in qualche modo alla musica di Sibelius. Per il resto ogni brano ha una sua peculiarità che giustifica la dedica: così, ad esempio, “Thinking of Misty” evidentemente dedicato a Erroll Garner si fa apprezzare per la sua trascinante carica ritmica, “Donna Lee” – in ricordo di Art Tatum – evidenzia l’eccezionale bravura di Iiro nei cambiamenti di tempo, “One more waltz” scritto per Petrucciani illustra tutta la dolcezza di cui Rantala è capace… per finire con “Intermezzo” dedicato a Luciano Pavarotti ed eseguito con struggente partecipazione.

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