Cristina Zavalloni al Teatro Comunale di Bologna con “Special Moon” featuring il guru dell’elettronica Jan Bang

Un incontro tra musica colta, elettronica, musica popolare e jazz: venerdì 12 ottobre alle 20.30 la cantante Cristina Zavalloni sarà in concerto alla Sala Bibiena del Teatro Comunale di Bologna con il suo utimo album “Special Moon”, nell’ambito della 3a edizione della rassegna Bologna Modern, organizzata dalla Fondazione Musica Insieme in collaborazione con il Teatro felsineo: un’istantanea della creatività musicale contemporanea.
Tra queste istantanee, si inserisce proprio l’eterogeneità di stili che Cristina Zavalloni ha voluto in questo nuovo progetto, chiamando per la prima volta con sé, sul palco del Teatro Comunale di Bologna, uno dei producer più influenti a livello europeo: il norvegese Jan Bang, considerato un vero e proprio guru dell’elettronica. Musicista innovativo, di Jan Bang sono note le collaborazioni con David Sylvian, Jon Hassell, Tigran Hamasyan, Eivind Aarset, Arve Henriksen e Erik Honoré. Suoi sono i live electronics e i remix in “Special Moon”.
Con loro in concerto la stessa line-up del disco: Cristiano Arcelli al sax alto, Simone Graziano al pianoforte, Daniele Mencarelli al basso, Alessandro Paternesi alla batteria. Prevendita biglietti: http://bit.ly/VIVATICKETzavalloniBOLOGNA

Cristina Zavalloni: “Sono felice di presentare questo progetto a Bologna, la mia città, con il gruppo che ha partecipato all’incisione del disco al completo, e con il mago dell’elettronica norvegese Jan Bang. A Jan, col quale dividerò il palcoscenico per la prima volta, lascio il compito di contribuire a evocare la dimensione a tratti onirica della musica, come una luna che ondeggia tra il celarsi misteriosa e lo svelarsi nitida, vividamente reale, magari rossa come quella ammirata quest’estate durante l’eclissi.”
Con inaspettate interpretazioni di standard jazz com “Fly to the Moon”, a “Luisa” di Jobim, a una soprendente “Tintarella di Luna”, la nuova fatica discografica di Cristina Zavalloni (prodotta da Encore Jazz), è dedicata al tema della Luna: astro femminile per eccellenza, regolatrice di maree, da sempre ispiratrice di poeti e compositori. Il repertorio si spinge anche verso la musica popolare, con il brano griko salentino “Orrio Tto Fengo”.

Con un percorso artistico consolidato sia in ambito classico che jazz, Cristina Zavalloni è stata protagonista di stagioni concertistiche classiche e contemporanee sui palchi più importanti a livello internazionale, tra cui il Montreux Jazz Festival, North Sea Jazz Festival, London Jazz Festival, Teatro alla Scala di Milano, Lincoln Center, Teatro La Fenice, Auditoritum Parco della Musica, Umbria Jazz, Barbican Center, Beijing Concert Hall, Moscow International House, Carnegie Hall.
E’ stata diretta da Martyn Brabbins, Stefan Asbury, Reinbert De Leeuw, Ivan Fischer, Oliver Knussen, David Robertson, Jurjen Hempel, Georges-Elie Octor, Andrea Molino, Marco Angius. Tra le sue collaborazioni: London Sinfonietta, Britten Sinfonia, BBC Symphony Orchestra, Asko-Schoenberg Ensemble, Sentieri Selvaggi, Musik Fabrik, Orchestra della Rai Torino, Los Angeles Philharmonic, ORT, Orchestra Toscanini, Irish Chamber Orchestra. Tra i musicisti: Louis Andriessen, Andrea Rebaudengo, Jason Moran, Benoit Delbecq, Hamilton de Hollanda, Uri Caine.

INFO E CONTATTI
Fondazione Musica Insieme Tel. 051271932 info@musicainsiemebologna.it
www.musicainsiemebologna.it
Prevendita biglietti: http://bit.ly/VIVATICKETzavalloniBOLOGNA
Vendita biglietti presso l’Auditorium Manzoni (via de’ Monari 1/2) dal martedì al sabato 15-18.30 e al Teatro Comunale (Largo Respighi 1) da un’ora prima dell’inizio del concerto.
Ufficio Stampa per Cristina Zavalloni: Fiorenza Gherardi De Candei tel. 328.1743236 email: info@fiorenzagherardi.com

After The Moon, Les Babettes e Panorama Klezmer al TrentinoInJazz

TrentinoInJazz 2018
Valsugana Jazz Tour
e
Panorama Music
presentano:

Mercoledì 1 agosto 2018
ore 21.00
Piazzale Costalta di Corso Roma
Baselga di Pinè (TN)

AFTER THE MOON

Giovedi 02 Agosto 2018
ore 12.00
Ciampac
Alba di Canazei (TN)

PANORAMA KELZEMER

ore 21.00
Piazza del Municipio
Pergine Valsugana (TN)

LES BABETTES & THE 1000 STREETS’ ORCHESTRA

ingresso gratuito

Il mese di agosto del TrentinoInJazz 2018 si apre con il Valsugana Jazz Tour: la storica sezione della rassegna, una delle più seguite e longeve, propone due appuntamenti live mercoledì 1 e giovedì 2 agosto. Mercoledì 1 a Baselga di Pinè primo evento agostano con gli After The Moon: Piergiorgio Pessina (chitarra), Cristiano Demattè (piano e tastiere), Andrea Busico (basso), Walter Condini (batteria) e John Salins (percussioni) sono una band ormai storica, attiva da vent’anni e devota alla miglior fusion. Quella di Chick Corea Elektric Band, Pat Metheny, Miles Davis, Yellow Jackets, Scott Henderson & Tribal Tech, John Scofield e molti altri, rivisitati dagli After The Moon a partire dal 1998.

Dal jazz-rock allo swing giovedì 2 a Pergine con il trio vocale Les Babettes, che incontra il sound accattivante della big band The 1000 Streets’ Orchestra, per uno spettacolo musicale pieno di energia ed eleganza. Da una parte Les Babettes, trio tutto al femminile composto da Chiara Gelmini, Anna De Giovanni, Eleonora Lana che dal 2013 ha calcato prestigiosi palchi come quelli di Expo a Milano, La Voce Artistica di Ravenna, Umbria Jazz, X Factor, teatri e swing festival in Italia e all’estero. Dall’altra parte la 1000 Streets’ Orchestra, diretta dal vulcanico M° Walter Grison, fondata nel 2015 è già attiva sia nel Nord Est sia in Slovenia, promotrice essa stessa del primo FVG Big band Festival. La fusione di questi venti giovanissimi musicisti in smoking, che affrontano il palcoscenico con la bravura tecnica e la personalità tipica dei musicisti più smaliziati, e le tre brillanti interpreti dello swing retrò al femminile, dà vita a uno spettacolo coinvolgente di impatto visivo e sonoro. In caso di cattivo tempo il Concerto sarà eseguito presso il Teatro Comunale di Pergine, Piazza Garibaldi.

Giovedì 2 alle 12.00 c’è anche il primo appuntamento del mese per Panorama Music in Val di Fassa. con una band nata proprio in questo festival: i Panorama Klezmer! Il Panorama come luogo di ritrovo tra alcuni dei musicisti che hanno fatto parte dei Destrani Taràf, la klezmer band nata alla fine degli anni ’90 e attiva per circa 10 anni in Trentino Alto-Adige, in Italia ed all’estero. In questa particolare occasione il quintetto di Giordano Angeli (sax soprano), Corrado Bungaro (violino), Gianni Morelli (chitarra), Paolo Longo (basso tuba) e Paolo Trettel (tromba) interagisce con la cantante romena Alina Scrab ed il fisarmonicista/bandoneonista veronese Luca Degani. I paesaggi musicali sono quelli dei Balcani, riletti attraverso il filtro della musica klezmer, con un’attenzione particolare ai materiali sonori della Romania. In caso di maltempo il concerto si terrà all’interno del Rifugio Crepa Neigra.

Prossimo appuntamento del TrentinoInJazz: Roberto Gorgazzini Organ Trio sabato 4 agosto a Levico Terme (TN).

Comincia ORTACCIO JAZZ 14′ edizione

E’ al via Ortaccio Jazz, già arrivato alla 14′ edizione. Si parte mercoledì 11 luglio. Noi di A proposito di Jazz abbiamo conosciuto dal vivo questo Festival l’anno scorso: Daniela Floris ha passato tre giorni in mezzo al Jazz, alla gente di Vasanello, ad un paese in fermento, assistendo ad eventi di grande livello organizzati da un gruppo di amici che sono riusciti a creare l’atmosfera giusta, in un posto incantato, e tutti ad ingresso libero.
Il programma di questa nuova edizione è ricchissimo. E vale la pena di affacciarsi su un Festival “alternativo” a quelli patinati e un po’ impersonali dell’estate. Sono i Festival che ci piacciono e che seguiamo volentieri, quelli che danno ossigeno al mondo del Jazz.  Nella piazzetta fervono gli ultimi preparativi

Qui sotto il programma  completo. Date un’occhiata!

ORTACCIO JAZZ 2018

14^ Edizione

11-15 LUGLIO 2018

VASANELLO (VT)

#OJ2018

INGRESSO GRATUITO

 

L’Ortaccio Jazz Festival è ai nastri di partenza. Mercoledì 11 luglio 2018 prenderà il via la quattordicesima edizione che si annuncia, anche quest’anno, densa di appuntamenti interessanti e di buona musica.

La rassegna è organizzata dall’Associazione Culturale “Messico e nuvole” con il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Viterbo, del Comune di Vasanello e dell’Università Agraria di Vasanello. La manifestazione sarà ad ingresso gratuito e tutte le sere in attesa dei concerti offrirà la possibilità di degustazioni enogastronomiche in Piazzetta OJ nella ormai amatissima Cantina OJ

 

Cinque serate di grande jazz italiano da ascoltare nel cuore del centro storico di Vasanello.

 

PROGRAMMA 2018

11 LUGLIO          NTJO – New Talents Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini

12 LUGLIO          NOT A WHAT- FABRIZIO BOSSO GIOVANNI GUIDI

13 LUGLIO          STEFANO DI BATTISTA QUARTET

14 LUGLIO          FAR EAST TRIP – GIOVANNI FALZONE

15 LUGLIO          DEAR JOHN – FRANCESCO BEARZATTI

 

La direzione artistica è lieta di presentare il programma della 14° edizione di Ortaccio Jazz Festival.

SUONARE IL JAZZ. Cinque sere, cinque diversi modi di suonare la tradizione. Cinque diversi interpreti alle prese con autori, stili e generi del passato. Si parte dalle suggestioni musicali di Thelonious Monk, compositore e pianista dalle incredibili doti improvvisative, passando attraverso il confronto con le sonorità orientali della “Far East Suite” di Duke Ellington fino ad arrivare all’omaggio esplicito ed originalissimo ad uno dei più grandi sassofonisti della musica jazz: John Coltrane. Senza dimenticare il confronto con la tradizione melodica europea ed italiana.

Del resto se, come diceva Bill Evans, il jazz “is not a what, it’s a how” anche Ortaccio, nel suo piccolo, cerca di coglierlo.

DESCRIZIONE DEI CONCERTI

11 LUGLIO NTJO – New Talents Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini

Con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

Nel 2018 la New Talents Jazz Orchestra presenta il progetto musicale “Our Monk”, dedicato interamente a Thelonious Monk, artista eclettico e originale, che ha rappresentato la sfera bebop a New York.

Dagli anni ’40 ad oggi le sue composizioni sono tra le più suonate nel repertorio jazz, ma gli arrangiamenti pensati e realizzati ad hoc dai giovani talenti dell’orchestra daranno una propria visione della sua musica fuori dagli schemi strutturali. Il materiale compositivo di Thelonious Monk è il punto di partenza delle composizioni originali realizzate dall’orchestra, che opera trasformando i pattern e i riff originari in opere nuove, così da mantenere una linea stilistica unica, rendendo l’opera fluida e innovativa.

Solista per l’occasione sarà il giovane sassofonista Vittorio Cuculo, cresciuto tra le fila dell’Orchestra e talento ormai riconosciuto a livello nazionale.

La New Talents Jazz Orchestra è una formazione musicale nata nel 2012 sotto la guida del trombonista e arrangiatore Mario Corvini e costituita da 17 giovani talentuosi musicisti provenienti da varie regioni italiane.

Nei sei anni di attività la New Talents Jazz Orchestra ha proposto progetti molto differenti l’uno dall’altro, confrontandosi con il repertorio classico delle orchestre jazz fino ad arrivare alla presentazione di lavori originali. In questo percorso musicale numerose sono state le collaborazioni con musicisti di fama internazionale quale Enrico Pieranunzi, Stefano Di Battista, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, J. Girotto, ecc.

 

12 LUGLIO NOT A WHAT FABRIZIO BOSSO GIOVANNI GUIDI

Fabrizio Bosso, Tromba

Aaron Burnett, Sax Tenore

Giovanni Guidi, Pianoforte

Dezron Douglas, Contrabbasso

Joe Dyson, Batteria

Giovanni Guidi e Fabrizio Bosso hanno percorso strade molto diverse: Guidi pianista per anni alla corte di Enrico Rava, dopo alcune incisioni per CAM Jazz è   approdato alla blasonata etichetta ECM, con cui ha già registrato tre album da leader, Bosso, arrivato ai massimi vertici a livello mondiale del suo strumento, ha inciso da leader per Blue Note, Verve ed ora Warner. I due incontratisi durante la scorsa estate ad Umbria Jazz, dove hanno diviso il palco, l’uno con il quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko, l’altro con il proprio progetto dedicato a Gillespie “ The Champ” , hanno pensato bene di unire le loro forze in una idea che li potesse spingere a oltrepassare i confini della loro personale ricerca musicale.  Per far ciò hanno voluto che il gruppo fosse completato da tre giovani talenti indiscussi del jazz newyorchese del calibro di Aaron Burnett, sax tenore che sta bruciando le tappe a New York (Wynton Marsalis, Esperanza Spalding, Kurt Rosenwinkel), Dezron Douglas affidabilissimo e propulsivo contrabbassista (Ravi Coltrane, Louis Hayes, Cyrus Chestnut) e Joe Dyson, tra i più richiesti giovani batteristi oggi in circolazione. Il gruppo, che prende spunto per la sua denominazione da una frase del grande Bill Evans “jazz is not a what, it is a how”.

 

13 LUGLIO STEFANO DI BATTISTA QUARTET

Stefano Di Battista, sax alto e soprano

Andrea Rea, pianoforte

Daniele Sorrentino, basso

Luigi Del Prete, batteria

Torna a Ortaccio Jazz Festival uno dei più importanti sassofonisti della scena italiana ed internazionale. Stefano di Battista con il suo quartetto, ripercorrerà le tappe della sua carriera attraverso il repertorio dei suoi best-of! Il concerto è proprio da non perdere! Di Battista nasce a Roma da una famiglia di musicisti ed appassionati di musica. Ha iniziato a studiare il sassofono all’età di 13 anni in una banda di un piccolo quartiere, composta principalmente da ragazzini. E’ qui che, fino all’età di 16 anni, Stefano ha sperimentato quella che sarebbe diventata una delle qualità essenziali della sua musica: l’allegria. Durante questo periodo ha due incontri decisivi che lo indirizzano verso la sua vocazione: scopre il jazz, innamorandosi del suono “acidulo” di Art Pepper (“…immediatamente volevo suonare in quel modo… fu l’inizio della mia passione”) e incontra l’uomo che diventerà il suo mentore, il leggendario alto sassofonista Massimo Urbani (“lui era un mostro, suonava senza conoscere cosa venisse dopo. Istintivamente.”). La sua strada è ormai segnata: Stefano sarà un musicista jazz. Viaggerà in lungo e largo in Italia e nel mondo portando la sua musica e diventando uno dei musicisti di jazz italiani più famosi al mondo.

14 LUGLIO GIOVANNI FALZONE FAR EAST TRIP

Giovanni Falzone, tromba e arrangiamenti

Massimo Marcer, tromba

Massimiliano Milesi, sax tenore e baritono

Andrea Baronchelli, trombone e tuba

Alessandro Rossi, batteria

Giovanni Falzone, uno dei più interessanti e creativi trombettisti europei rilegge la Far East Suite di Duke Ellington accostando 4 brani della suite originale -Tourist Point Of View; Blue Bird Of Delhi; Blue Pepper; Amad – ad altrettante sue composizioni originali concepite e scritte come omaggio al pensiero musicale del Duca. Ne viene fuori un mix intrigante di old & new jazz con esplosioni di lontano oriente. Facendo un lavoro di ricerca compositiva convenzionale e non, Falzone ha cercato di miscelare il jazz con tutte le forme di scrittura e improvvisazione che durante il XX Secolo si sono avvicendate. Le composizioni sono caratterizzate da una forte componente ritmica e melodica, attraverso la quale il gruppo muove l’intero quadro sonoro. Fanno parte di questo progetto musicisti capaci e attenti con i quali il Leader ha instaurato un rapporto di complicità ed intesa musicale, grazie soprattutto alla loro sensibilità e capacità di muoversi in diversi contesti creativi.

 

15 LUGLIO FRANCESCO BEARZATTI DEAR JOHN

Francesco Bearzatti | sassofoni

Luca Colussi | batteria

Benjamin Moussay | tastiere, fender rhodes

Dopo la morte di John Coltrane, avvenuta il 17 luglio 1967, il mondo della musica si è come tutto sintonizzato sul suo stile del periodo di mezzo: quello del quartetto modale, il più accessibile ed euforico, profondamente legato a un’ispirazione spirituale.

Questo stile è diventato parte del linguaggio jazzistico ed è spesso ridotto a pura formula. E’ per questo che per MetJazz 2017 Francesco Bearzatti (1966) ha immaginato questo omaggio a John Coltrane. Perché Bearzatti viene stilisticamente da un mondo piuttosto lontano e vive un diverso rapporto tra la musica e valori civili. Eppure come sax tenore non può non fare i conti con Coltrane, con la sua energia, con l’alta aspirazione spirituale, con la lucida apertura di ricerca. Per questo l’omaggio di Bearzatti non può che essere personale ed eccentrico, fin dalla scelta della formazione, un trio rhythm’n’blues (il sound con cui Coltrane è maturato). Ci sono tutte le premesse per affrontare una pagina nuova su Coltrane.
Francesco Bearzatti ci ha abituato ad aspettarci l’imprevisto. Nel corso della sua carriera, ogni nuovo progetto ha costruito immagini inaspettate e sorprendenti: Thelonious Monk mescolato al rock’n’roll, una suite dedicata alla fotografa Tina Modotti, il sax che viene filtrato dall’elettronica fino a trasformarsi in una chitarra elettrica. Stavolta, ha scelto di rendere omaggio a John Coltrane, a cinquant’anni dalla morte, ma lo ha fatto a modo suo, scrivendo una lettera aperta al grande sassofonista. La formazione è un trio sax-batteria-Fender, che richiama le sonorità del soul-jazz e del rhythm’n’blues: quelle, guarda caso, con cui Coltrane esordì e crebbe, prima di lanciarsi nell’esplorazione introspettiva della musica e dello spirito. Lo accompagnano il batterista Luca Colussi e il tastierista francese Benjamin Moussay, un artista abituato a incrociare mondi sonori diversi, dal jazz alla classica, fino al rock e all’elettronica.

 

TESSERA SOCIO ORTACCIO JAZZ FESTIVAL

Vuoi diventare socio di OJ Festival? Anche quest’anno hai la meravigliosa opportunità di sottoscrivere la tessera SOCIO SOSTENITORE e vivere il festival in prima fila! Nelle due versioni GOLD (50 euro) e SILVER (20 euro) avrai diritto ad una consumazione gratis per sera. In più, per chi sottoscrive la tessera GOLD, anche uno sconto del 50% sull’acquisto della maglietta e un posto in prima fila per tutti i concerti. [PER AVERLA] Ti aspettiamo il mercoledì e il sabato presso l’ufficio “Informa Turismo” di via Roma a Vasanello.

Puoi anche prenotare la tessera inviando un messaggio a info@ojfestival.it oppure, con un SMS, ai numeri: 335 7533476 e 3342556798 e ritirarla la sera dei concerti al banco bar della piazza.

 

CANTINA OJ

 

 

Tutte le sere, prima dell’inizio dei concerti, si può comodamente cenare alla Cantina OJ. Aperta esclusivamente solo durante i giorni del festival. Piatti tipici della tradizione, alimenti a Km 0 e vino delle migliori cantine della zona.

Anche quest’anno il menù presenta delle grandi novità: oltre al piatto OJ che ormai è un must della Cantina (salumi, verdure grigliate, formaggi freschi e stagionati) si potranno gustare anche:

 

  • Prosciutto e melone
  • Friselle con pomodorini e mozzarella di bufala
  • Fieno al ragù
  • Farro con pomodori, olive e rucola
  • Cous Cous di verdure
  • Zuppa di moscardini
  • Porchetta
  • Fricciolose
  • Dolci secchi

 

CONTATTI

Associazione Culturale “Messico e nuvole”

Via G. Marconi, 46 – 01030 VASANELLO (VT)

mail: info@ojfestival.it – masterclass@ojfestival.it

web: www.ojfestival.it

info e prenotazioni: 335 7533476

 

#OJ2018
📍 Tutti i concerti sono gratuiti
📍 Kids friendly
📍 Cena con #CantinaOJ

 

INFO POINT
Vasanello Città > http://bit.ly/2qEcxOH
Come Arrivare > http://bit.ly/2qEcxOH
ORTACCIO JAZZ ☎ 348 5739663
tutti i Concerti http://bit.ly/OJConcert
Sito Web > http://ojfestival.it/
OJ Storia > http://bit.ly/2q0kPwh
Instagram > ortacciojazzfestival
Twitter > ojfestival

Facebook > ortacciojazz

#socialmediamusic by Social PopUp
cristiana.piraino@gmail.com

+39 3384772469

 

Sempre in primo piano il vulcanico Paolo Fresu

 

E’ nota la particolare – per certi versi unica – capacità di concentrazione, creatività ed impegno artistico-intellettuale di Paolo Fresu, da poco presidente dell’Italian Jazz Federation (IJF). Tra il 27 aprile ed il 1° maggio il trombettista-flicornista ha partecipato all’”Umbria Jazz Spring” a Terni, suonando in diversi contesti: insieme al violoncello di Giovanni Sollima e all’Orchestra da Camera di Perugia in un nuovo progetto, in duo con Daniele Di Bonaventura (alla Cascata delle Marmore) e con il quartetto Devil (Bebo Ferra, Paolino della Porta e Stefano Bagnoli). Il 30 aprile era a Verona (teatro Ristori) per l’International Jazz Day con “Lumină”, progetto ideato e realizzato insieme a cinque musicisti pugliesi: la vocalist Carla Casarano, la violoncellista Leila Shirvani, il pianista William Greco, il contrabbassista Marco Bardoscia, il batterista/percussionista Emanuele Maniscalco. In realtà è stato Fresu a pensare integralmente il progetto per la propria etichetta Tŭk Music, concependo un’intera opera intorno al tema della “Luce”, con suggestioni letterarie riprese da Erri De Luca, Lella Costa, Marcello Fois e Flavio Soriga.

Non si vuole, qui, tessere elogi in modo acritico, semplicemente mettere in fila dei fatti e sottolineare come l’artista Fresu riesca a seguire in contemporanea svariate iniziative e a cambiare in tempo reale veste e ruolo senza perdere la sua personalità, sfaccettandola invece in innumerevoli aspetti che le donano una maggiore lucentezza.

Il 23 aprile, ad esempio, era a Roma per inaugurare al teatro Eliseo il festival “Special Guest”, organizzato dal Saint Louis College of Music. Il trombettista proveniva dalle prove a Perugia con Sollima ed aveva, nella mattinata, avuto un importante incontro istituzionale mentre il 24 era già pieno di impegni. Essendo personalmente la sera occupato a seguire un concerto all’Auditorium (l’argentino Aca Seca Trio), ho chiesto ed ottenuto il permesso di assistere alle prove del recital dell’Eliseo. Nove i brani in programma, tutti di Paolo Fresu ma in appositi arrangiamenti per il Saint Louis Ensemble, formazione orchestrale diretta dal vulcanico Antonio Solimene. Gli arrangiamenti, davvero pregevoli, sono opera di Luigi Giannatempo a parte tre brani: “Paris” e “Un tema per Roma” affidati a due giovani ricchi di talento come Fabio Renzullo e Filippo Minisola. Anche un tema popolare sardo, “Duru duru durusia”, è stato proposto in un brillante – e complesso – arrangiamento di Giovanni Ceccarelli.

Assistere alle prove è stata un’occasione per apprezzare la qualità del jazz italiano in senso proprio ed in senso lato. Paolo Fresu è stato, da par suo, concentratissimo, attento e partecipe. Ha suggerito qualche modifica, dispensato complimenti ad orchestrali ed arrangiatori, provato e riprovato – quando necessario – con l’umiltà ed il carisma dei grandi artisti. I nove brani della scaletta percorrevano un vasto periodo, con composizioni dei primi anni (“Opale”, “Fellini”) fino a temi più recenti: oltre ai già citati, erano previsti “Walzer del ritorno”, “Trasparenze”, “Tango della buona aria”, “E varie notti”. Il Saint Louis Ensemble è stato impeccabile, professionale ed ispirato durante le prove, pronto a seguire il vigoroso direttore Solimene, a ripetere parti di brani, ad eseguire in modo perfetto gli arrangiamenti conferendo, tuttavia, alla musica il necessario calore. Qualche esempio. In “Un tema per Roma” le partiture sostengono un tema semplice ed ispirato, come il solo di Fresu che ora rallenta, ora illumina, ora velocizza. In “Parigi” si crea un’atmosfera vellutata ed intima, con flauto e clarinetti in sezione, e con l’apporto del sax soprano (Gabriele Pistilli) l’orchestra è pronta a lanciare un liberatorio solo di flicorno.

Finite le prove, democraticamente, Paolo Fresu, Antonio Solimene e l’orchestra decidevano la scaletta del concerto serale che sarà stato magnifico, come le prove pomeridiane nella loro dimensione di laboratorio ad uno stato già avanzatissimo.

Mi sembra, infine, giusto ricordare tutti i membri del Saint Louis Ensemble: Maurizio Leoni, sax alto e flauto; Gabriele Pistilli, sax tenore e sax soprano; Luigi Acquaro, sax tenore e clarinetto; Luca Padellaro, sax baritono e clarinetto basso; Mario Caporilli, tromba; Antonio Padovano, tromba; Giuseppe Panico, tromba; Elisabetta Mattei, trombone; Federico Proietti, trombone basso e basso tuba; Andrea Saffirio, piano; Fabrizio Cucco, basso e Alessio Baldelli, batteria.

Il festival “Special Guest” ritornerà il 10 e 15 giugno con gli ospiti Fabrizio Bosso & Serena Brancale e Javier Girotto & Martín Bruhn.

Luigi Onori

Accordi Disaccordi al Teatro Massimo di Pescara

Venerdì 2 marzo, il trio Accordi Disaccordi si esibirà al Teatro Massimo di Pescara nell’ambito della 52sima Stagione Musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”.

Il concerto avrà inizio alle ore 21. Il biglietto di ingresso costa 20€ (ridotto a 15€ per i soci della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”) e si può acquistare sui circuiti online e a Pescara, presso la sede di Via Liguria.

Il concerto è realizzato nell’ambito del Progetto Circolazione Musicale in Italia del CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica.

Accordi Disaccordi è un progetto italiano – nato nel 2012 – molto attivo nel panorama swing nazionale ed internazionale. Il suo genere si orienta su un repertorio gipsy jazz, riproponendo in chiave moderna i classici della migliore musica jazz e manouche degli anni 30. Allo stesso modo vengono scritti numerosi inediti e riarrangiamenti di alcuni brani più moderni, anche pop e non propriamente jazz, secondo una personalissima interpretazione che la band stessa ama definire “hot Italian swing”, con una continua ispirazione allo stile del celebre chitarrista Django Reinhardt. Il trio ha all’attivo due album, “Bouncing Vibes” del 2013 e “Swing Avenue” del 2015 nei quali si trova il miglior resoconto del loro repertorio e della loro inedita produzione. Il primo è interamente suonato in trio, mentre il secondo vede la presenza, in alcuni brani, anche di un violoncello, di un sassofono e di un clarinetto. In concerti live vantano diverse collaborazioni con artisti del calibro di Florin Niculescu, Gonzalo Bergara, Adrien Moignard, Jérémie Arranger, Matt Holborn e numerosi altri. A metà̀ 2016 hanno prodotto un nuovo CD dal titolo “Live Tracks”: una raccolta di alcune registrazioni live in studio, con numerosi e importanti ospiti, a testimonianza della spiccata anima sperimentale del trio. In soli quattro anni hanno suonato in più̀ di 400 concerti, compresa la partecipazione alle ultime quattro edizioni di Umbria Jazz Festival e Torino Jazz Festival, a due edizioni del Festival Django Reinhardt di Samois-sur-Seine, al Pennabilli Django Festival 2015, al Bentivoglio Manouche Festival 2016 di Bologna e al Festival Jazz di Mosca nel 2014 e 2015. In Russia hanno suonato in oltre 70 diverse città̀ e location, durante quattro differenti tour. A novembre 2016 son stati ospiti dell’Antibes Jazz Festival – Jammin’ Juan in rappresentanza dell’Umbria Jazz Festival e della IJFO, come una delle più̀ promettenti giovani promesse europee. Nei prossimi mesi è prevista l’uscita del quarto album di soli brani originali eseguiti dal vivo. In questi quattro anni hanno riscosso un incredibile successo di vendite, con tutti e tre i CD giunti alla seconda ristampa, e ricevuto ottimi riscontri da parte della critica e dagli addetti ai lavori, che non hanno mancato di indicarli come giovane promessa dello swing italiano ed europeo.

Tutto il funk di Randy Roberts & The Capital Strokes dal vivo all’ Elegance Cafè

Randy Roberts & The Capital Strokes sono una funk band italiana composta di undici elementi e guidata dal musicista Randy Roberts. Con la loro esplosiva energia sul palco e le tecniche affinate nel tempo questo gruppo porta la sua particolare miscela di funk, soul, jazz e R&B nei club in giro per l’Italia e l’Europa. Randy Roberts, è sulla scena musicale dal 1992, nel 1997 sale sul palco del Festival di Sanremo, e nel tempo colleziona esperienze facendo da supporto a personaggi internazionali come Craig David e Phil Collins, oltre a molti nazionali. Con un’intensa attività live in tutto il mondo, Randy è un artista cresciuto nella patria del funk, figlio del cantante Rocky Roberts, pioniere della cultura soul, R&B, in Italia. I musicisti che compongono i Capital Strokes sono tutti professionisti altrettanto riconosciuti, e ognuno ha partecipato a tutti i più importanti jazz festival d’Italia, come Umbria Jazz, Tolfa Jazz e Atina Jazz. Con alle spalle lavoro in studio o dal vivo a supporto di artisti come Tony Momrelle di Incognito, Fabrizio Bosso, Dario Deidda, Natty Fred, Danilo Rea, Martha High, Paul Gilbert, Marcello Rosa, Alex Britti, e molti altri ancora, i membri della band possono essere considerati artigiani della loro arte. Il loro primo lavoro, CS, uscito nel 2015 ha svelato il background sorprendente della band, all’interno si riconoscono facilmente riferimenti e piccole citazioni di the Parliament, Sly & The Family Stone, The Meters e Prince miscelate con gusto e grinta. Con una potente sezione fiati che suona come se ogni elemento fosse una parte di un corpo unico, due voci femminili calde e sensuali a supporto di Randy e uno stile che rimanda alla vecchia scuola senza essere retrò.
Sul palco Randy Roberts (voce), Jacopo Barbato (chitarra), Andrea Sabatino (basso), Davide Savarese (batteria), Ippolito Pingitore (percussioni), Benjamin Ventura (tastiere), Matteo Vagnarelli (trombone), Tiziano Matera (sax), Riccardo Nebbiosi (sax), Arianna Alvisi (cori) e Valentina Bausi (cori).

venerdì 19 gennaio
ore 22.30
Elegance Cafè Jazz Club
Via Francesco Carletti, 5 – Roma
Euro 22 (concerto e prima consumazione)
Infoline 0657284458