Il sax di Max Ionata omaggia i grandi “Tenors” all’ Elegance Cafè

Benny Golson, Wayne Shorter, Hank Mobley, ma, anche John Coltrane, Sonny Rollins e Joe Henderson sono solo alcuni dei grandi tenor sassofonisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del jazz, anche per la loro notevole vena compositiva. Max Ionata in questo concerto ci propone proprio quelle composizioni per un viaggio attraverso la storia del jazz moderno con il suo tipico ed originale sound.
Classe 1972, Ionata è considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazz contemporanea che in pochi anni ha conquistato l’approvazione di critica e pubblico riscuotendo sempre grandi successi in Italia e all’estero. Ha all’attivo la pubblicazione di oltre settanta dischi e collaborazioni con musicisti italiani ed internazionali, risultando uno degli artisti italiani più apprezzati all’estero, in particolare in Giappone dove gode di una notevole fama artistica.
Sul palco Max Ionata (sax),Roberto Tarenzi (piano), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Marco Valeri (batteria). (altro…)

La Regina Dada con Bollani e Cenni

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La musica quale chiave di volta per spezzare le catene con cui un’esistenza precostituita ci tiene legati ai nostri ruoli: questo il significato più profondo de “la Regina Dada” , il nuovo spettacolo teatrale di Stefano Bollani e Valentina Cenni presentato al Teatro Eliseo il primo marzo scorso e che a partire dall’11 marzo sarà in giro per l’Italia (al Teatro Eliseo dal 29 marzo al 3 aprile).
Prima di sottoporsi al fuoco di fila delle domande, Stefano si è seduto al pianoforte e ha intonato un original che, ha spiegato, sarà contenuto nello spettacolo.
Spettacolo che ha avuto una lunga gestazione: «Pensavamo da tanto tempo a questo progetto – racconta Bollani -. Abbiamo debuttato un anno e mezzo fa al Mittelfest. Ora però lo spettacolo è cambiato: è meno punitivo nei confronti del pubblico. Prima c’erano un’attrice e ballerina e un musicista che non si faceva vedere e non suonava. Ora in scena c’è il pianoforte a coda e io suono. Con Valentina ci siamo divisi i ruoli. Lei è una Regina giovanissima che scappa dalla reggia e si rifugia di notte dal suo maestro di musica. Deve fuggire da una gabbia dove non riesce ad espandersi. Occorre quindi abdicare per trovare se stessa. La musica non è una colonna sonora, io suono di tutto, da De Falla (Danza del fuoco) sino a canzoni».
Insomma, per uscire dalle gabbie esistenziali, occorre destrutturare tutto, e qui è palese il riferimento al dadaismo che propugnava l’assoluta libertà espressiva dell’artista: “la Regina – conferma Valentina Cenni splendida attrice e danzatrice, compagna di Bollani sulla scena così come nella vita – abdica al suo ruolo di potere perché crede che la definizione possa ingabbiarci. Vuole essere arbitra della propria vita, creare la sua realtà, rompere con i ruoli, gli obblighi, le convenzioni. Il ruolo la ingabbia, come la paura della morte che impedisce di vivere”. (altro…)