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Sabir Mateen, Silvia Bolognesi – “Holidays in Siena” (Rudi Records RRJ 1002).

Età, sesso e nazionalità non impediscono al polistrumentista afroamericano Mateen (sax alto e tenore, piccolo, flauto, clarinetto in Sib) ed alla contrabbassista senese Bolognesi di tessere un fitto dialogo, basato su composizioni di ciascuno dei due e (in “2 with 3” e “Double S”) su brani ideati a quattro mani. L’album – prodotto dall’etichetta di Massimo Iudicone – riprende un concerto tenuto nel dicembre 2010 al teatro dei Varii di Colle Val d’Elsa, mantenendo intatti il fascino e la dimensione di colloquiale intensità della performance. Del resto Silvia Bolognesi fu selezionata già nel 2003 per far parte dell’orchestra diretta da Butch Morris a Roccella Ionica ed ha seguito nel tempo laboratori di improvvisazione e composizione con Muhal Richard Abrams, Roscoe Mitchell ed Anthony Braxton, studiato contrabbasso con William Parker prima di arrivare ai vertici del nuovo jazz italiano (è stata peraltro allieva dei laboratori senesi di Stefano Battaglia) ed europeo. Sabir Mateen, oggi sessantunenne, ha suonato con la Pan-Afrikan Peoples Arkestra di Horace Tapscott, con Cecil Taylor e William Parker (in particolare nella visionaria Little Huey Creative Music Orchestra). Strutture aperte e libere, improvvisazioni strutturanti, ricerca timbrica, continua interazione tra gli strumenti, creatività impiantata su una solida base comune di riferimenti e modelli rendono “Holiday in Siena” un saggio esemplare di jazz che dà seguito, nella contemporaneità, a quanto si è costruito nei decenni del post-free. (LO)

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